La Malvasia di Bosa si prepara alla Docg e punta alla conquista dell’estero

I piani del Consorzio della Malvasia di Bosa.

Pochi giorni fa il Consorzio di tutela della Malvasia di Bosa ha ricevuto il riconoscimento Erga Omnes, potendo così garantire tutela della denominazione e assicurare la valorizzazione dei prodotti in Italia e all’estero, vigilando sul mercato durante la fase di commercializzazione del vino. La soddisfazione è tanta e crea l’atmosfera positiva per passare al prossimo obiettivo: la Docg, appartenente solo al vermentino di Gallura. I presupposti ci sono tutti, benché l’impresa sia ardua. Nuove prospettive e progetti in fermento si preparano ad animare la piccola cittadina di Modolo (in provincia di Oristano), attraverso l’operato del più giovane e più piccolo Consorzio di tutela della Malvasia che punta anche all’estero.

Il Consorzio di tutela della Malvasia di Bosa, con sede a Modolo, nasce nel 2017 dalla volontà dei produttori di riporre un attento controllo sulla produzione della malvasia, simbolo artigianale della città di Bosa. “La necessità di tutela del prodotto proviene dal voler esercitare maggiori controlli sulla vendita della malvasia, per evitare che alcune attività spaccino prodotti fasulli, generando confusione nel consumatore che acquista e va tutelato” dichiara Giovanni Porcu, presidente del Consorzio. Lo scopo della società non si arresta alla semplice tutela, bensì mostra una sensibilizzazione al mondo dei giovani, con l’obiettivo di accoglierli, consegnando loro le chiavi del sapere e gli strumenti del mestiere. “Il Consorzio nasce soprattutto per invogliare i giovani alla viticoltura, con l’intento di insegnare un lavoro che si sta perdendo: i giovani sono il futuro, sono la garanzia del domani” spiega Porcu, mostrando radici lontane che affondano in una passione che deriva dalla lavorazione dei prodotti della nostra terra.


L’apertura verso i giovani rappresenta, poi, il trampolino di lancio per spingersi verso nuovi e interessanti progetti, in grado di andare oltre e valicare i confini “presenteremo un progetto di promozione all’estero. Pensiamo alla Macedonia, all’Asia e agli Stati Uniti. Conoscere è importante e solo diffondendo il sapere e valorizzando il prodotto si può puntare in alto”, conclude il massimo rappresentante del Consorzio.
Un altro progetto, già in essere, parla di promozione del territorio e della malvasia: questo decreta l’unione inscindibile di prodotto e terra-madre, così che si possa partire dalla valorizzazione del territorio che ci circonda e dell’identità culturale che ci rappresenta. Tra le idee, anche quelle di realizzare Workshop a Cagliari e Sassari. Un ampio ventaglio di proposte che andranno presto a confluire all’interno di un importante progetto identitario.

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