Sassari si prepara alla vestizione dei Candelieri per la Faradda

Sassari si prepara alla vestizione dei Candelieri per la Faradda, Candelieri Ortolani

La vestizione dei Candelieri di Sassari.

Sassari si prepara alla Faradda del 14 agosto, la “Festha Manna” tanto attesa non solo dai sassaresi ma anche dai tantissimi turisti che invadono la città per assistere al grande evento, che da alcuni anni è diventato patrimonio dell’Unesco.

La discesa dei Candelieri, però, non si racchiude solo nella sfilata dei grandi ceri che rappresentano i tredici gremi cittadini (Braccianti, Autoferrotranvieri, Macellai, Fabbri, Piccapietre, Viandanti, Contadini, Falegnami, Ortolani, Calzolai, Sarti, Muratori e Massai), in corso Vittorio Emanuele, perché la festa inizia sin dalle prime ore del mattino con la vestizione dei ceri nei pressi dell’abitazione dell’obriere o davanti alle sedi dei gremi. Le grandi colonne vengono adornate con bandiere, ghirlande (bora-bora) e fiori.

Il gremio dei Massai e quello dei Contadini adornano il candeliere anche con spighe di grano. I ceri, vengono quindi trasportati in piazza Castello da dove, dopo una piccola sosta di ringraziamento alla Vergine nella chiesa del Rosario parte la sfilata. Una tradizione quella della vestizione particolarmente sentita dagli obrieri, che ospitano gremianti e portatori che raggiungono la casa dell’obriere per renderle omaggio. Il rito è accompagnato dal suono del tamburo (e per il gremio dei Viandanti anche dal piffero), una festa nella festa dove l’allegria e l’emozione dei gremianti la fanno da padrone.

Come da tradizione consolidata, il sindaco di Sassari si reca durante la vestizione in tutte le tredici sedi dei gremi che partecipano alla Faradda, dove si scambiano i primi auguri con i tradizionali brindisi tra il primo cittadino, i gremianti ed i portatori. Un rito quello della vestizione alla quale nessun sindaco vuole mancare, perché rappresenta il primo vero contatto con gli umori e le emozioni della Festha Manna attesa per tutto l’anno dai sassaresi.

L’arrivo del sindaco è considerato dai gremianti una sorta di porta fortuna per la discesa del pomeriggio, mentre per il primo cittadino è l’unico momento dove la tensione per la Faradda lascia spazio alla spontaneità con sorrisi e pacche sulle spalle. Gesti liberatori e di buon augurio che si ripetono uguali da sempre. Il posizionamento della bandierina con il nome del nuovo obriere in cima al capitello, sancisce il termine della vestizione.

Prima del tradizionale rinfresco offerto dall’obriere, i portatori si esibiscono in un primo accenno delle evoluzioni che verranno ripetute durante la discesa del pomeriggio. Gli otto portatori si cimentano in alcune evoluzioni oscillando il grande cero e facendolo girare su se stesso. E’ decisamente tanta la tensione e la fatica che accompagna il rito delle vestizione, tensioni ed emozioni che lasciano spazio alla felicità soltanto nel momento in cui I candelieri raggiungono il sagrato della chiesa di Santa Maria di Betlem. Una curiosità che contraddistingue il cero dei Viandanti è che mentre il candeliere si accinge ad entrare in chiesa, i gremianti danno l’ordine di spezzare la croce che sta in cima al capitello, un gesto considerato di porta fortuna per le famiglie dei gremianti e degli obrieri del gremio.

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