L’ospedale di Alghero non è pronto per la terapia sub intensiva per il coronavirus

Le richieste del Consiglio comunale.

Le sedute della Commissione sanità del Consiglio Comunale di Alghero hanno consentito di meglio focalizzare la situazione delicata e in prospettiva particolarmente fragile dell’ospedale.

“Abbiamo appreso – dichiara il presidente del consiglio comunale di Alghero Raffaele Salvatore – che la direzione sanitaria ha chiesto l’accreditamento provvisorio per la terapia sub-intensiva, destinata a pazienti Covid+ solo nella eventuale malaugurata ipotesi di una fase 4 che costituirebbe una letale escalation della diffusione del virus in città e che tutti vogliamo invece fortemente scongiurare”.

Ma dal Consiglio comunale di Alghero fanno sapere che “tale ipotesi non è percorribile a causa di mancanze strutturali e dunque dei percorsi obbligatori per la sicurezza sanitaria. Serviva e serve piuttosto l’accreditamento urgente per un reparto con funzione polispecialistica, post operatoria per pazienti no Covid, e serviva e servono nuove risorse umane per le quali c’è già una convenzione, da noi richiesta, che attende di essere attivata dall’attuale Ats con l’Aou”.

“Come, peraltro, in precedenza annunciato dalla Assl di Sassari che a metà dello scorso mese di marzo, precisava che nell’ospedale Civile di Alghero e di Ozieri sarebbero stati attivati quattordici posti letto di terapia sub-intensiva no Covid nella seconda fase del piano di emergenza, attualmente in atto. L’operatività del Reparto consentirebbe anche l’istituzione del primo livello per gli Ospedali di Alghero e di Ozieri, secondo il deliberato del Consiglio Regionale dell’ottobre del 2017″, prosegue.

“Queste richieste le poniamo in modo unitario, e in modo unitario chiediamo alla Regione e alla Protezione Civile di dotare di sufficienti dispositivi di protezione e dei necessari presidi e farmaci i nostri ospedali. Lo chiediamo con la forza e il senso di responsabilità che ci deriva dal dovere di rappresentare un territorio che ha necessità di una sanità universale, giusta ed efficace, specie in questo difficile momento storico”, conclude.

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