Giuni Russo scrisse “Alghero” insieme alla sua compagna di Sorso Maria Antonietta Sisini.
Oggi si celebrano i 20anni dalla prematura scomparsa della cantautrice, cantante e musicista Giuni Russo, una delle più conosciute e importanti esponenti della musica leggera italiana anni’80, prima della svolta sperimentale che volle imprimere alla sua carriera dopo una delle sue più famose canzoni, “Alghero“.
Il mare filo conduttore delle sue canzoni più famose, “Eredità di mio padre – disse -, che era pescatore”. Dalla sua vera e propria esplosione artistica, dopo anni di gavetta e delusioni, nel 1982 con “Un’estate al mare” cucita sulla sua voce da Franco Battiato, fino ad “Alghero”, nel 1986. “Dopo “Alghero” ho detto basta alle canzonette“, commentò anni dopo, parlando del resto della sua carriera, in cui diede sfogo alla sua vocazione artistica sperimentale e dinamica, spaziando tra diverse lingue e tra diversi generi musicali, dal jazz alla lirica, alla musica folk.
Giuni Russo e la Sardegna.
Forte il suo legame con la Sardegna, dovuto all’incontro a Milano, ancora adolescente, con Maria Antonietta Sisini, musicista e chitarrista di Sorso, per 36 anni sua produttrice e principale collaboratrice artistica, oltre che compagna nella vita. Legame con la terra sarda testimoniato anche dal brano “Alla spiaggia dell’amore“, dedicato alla spiaggia a forma di cuore di Portobello di Aglientu.
“Amava Sassari e la Gallura. “Alghero” nacque durante un volo verso Alghero, per visitare mia mamma, malata terminale. Le venne in mente la frase “Voglio andare ad Alghero in compagnia di uno straniero”, e ci lavorammo su”, ha raccontato Maria Antonietta Sisini. E Alghero la celebrò dedicandole nel 2008 l’Anfiteatro di Maria Pia, oggi “Anfiteatro Giuni Russo” e nel 2014 la parte alta della sua passeggiata, con il “Mirador Giuni Russo“, uno spazio con belvedere, anfiteatro, e un monumento a lei dedicato.
Dopo una lunga malattia la cantante Giuni Russo morì il 14 settembre 2004, a Milano.