Visite vietate ai pazienti dell’ospedale di Alghero: si cerca una soluzione

La lettera del sindaco di Alghero Conoci.

Visite vietate per i familiari e i conoscenti dei pazienti all’ospedale di Alghero. Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Mario Conoci si rivolgendo al Direttore del presidio ospedaliero unico di area omogenea Antonio Francesco Cossu e al direttore di area della Assl di Sassari Flavio Sensi una lettera per cercare di risolvere la situazione

Una soluzione che, compatibilmente con il rispetto delle norme di contrasto alla diffusione del coronavirus, consenta anche di non trascurare le implicazioni umane ed affettive che hanno la stessa rilevanza di quelli sanitari e che, senza dubbio, contribuiscono in maniera determinante al benessere dei pazienti e dei loro familiari e conoscenti

“Pervengono con sempre maggiore frequenza accorati appelli da parte dei cittadini relativamente al divieto di far visita ai pazienti ricoverati presso l’ospedale di Alghero – scrive il sindaco Conoci – introdotto a seguito della grave recente emergenza sanitaria. Si tratta spesso di familiari di ricoverati in condizioni di medio lungo degenza che da mesi non ricevono le visite ed il conforto dei propri cari. Altri rischiano di non ricevere l’ultimo saluto, come, purtroppo, già accaduto in questo periodo. Non meno importanti sono le conseguenze di carattere psicologico sui pazienti che pur non avendo trascorso un lungo periodo di ricovero, sono privati della possibilità di ricevere le viste dei parenti”.

“Fermo restando che le stringenti misure introdotte sono motivate dalle particolari criticità relative alla propagazione del Covid – precisa – specie nelle struttura sanitarie e di ricovero, Vi chiedo di verificare la possibilità di consentire ai parenti, assicurando in ogni caso il rispetto delle misure di sicurezza, le visite contingentate ai pazienti ricoverati presso l’Ospedale di Alghero.   Sono certo che sia possibile individuare una soluzione che, compatibilmente con il rispetto delle norme di contrasto alla diffusione del virus, consenta anche in questa situazione, di non trascurare le implicazioni umane ed affettive che hanno la stessa rilevanza di quelli sanitari e che, senza dubbio, contribuiscono in maniera determinante al benessere dei pazienti e dei loro familiari e conoscenti”.

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