La Caretta caretta chiamata Elisabetta torna in mare all’Asinara
di Pietro Lobrano
Una mattinata di forti emozioni alla splendida spiaggia Spalmatore del Parco Nazionale dell’Asinara per il rilascio della Caretta caretta Elisabetta. L’evento speciale ha visto il ritorno in mare di un esemplare di tartaruga marina Caretta caretta curato e riabilitato dal Centro Crama Asinara.
Elisabetta era stata recuperata a fine maggio da un diportista all’interno dell’Area Marina Protetta, in condizioni critiche. La tartaruga, benché avesse già cicatrizzata una pinna anteriore persa in precedenza, presentava una grave parassitosi e anemia. Grazie all’intervento tempestivo e seguendo i protocolli della Rete regionale per la conservazione della fauna marina della Regione Sardegna, è stata messa in salvo e ricoverata presso il CRAMA Asinara. Dopo 120 giorni di cure intensive, riabilitazione e un incoraggiante aumento di peso di circa 2,5 kg, “Elisabetta” ha potuto finalmente fare ritorno nel suo habitat naturale.
Istituzioni unite per la tutela del mare.
Collaborazione tra aree protette
L’importante momento ha visto la partecipazione di figure chiave della conservazione marina e della gestione dei parchi. A sottolineare la collaborazione tra le aree protette della Sardegna.
Presenti all’evento, infatti, c’erano i massimi rappresentanti dei parchi e delle aree marine protette regionali: Vittorio Gazale, Direttore del Parco dell’Asinara; Mariano Mariani, Direttore del Parco di Porto Conte e AMP Capo Caccia – Isola Piana; e, a rappresentare l’eccellenza della tutela ambientale del nord-est sardo, Giulio Plastina, Direttore del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena e il biologo maddalenino Yuri Donno, Direttore dell’Area Marina Protetta Capo Testa – Punta Falcone.
La sua partecipazione, assieme a quella del Direttore Plastina, ha idealmente collegato l’Asinara con l’Arcipelago di La Maddalena e la vicina Santa Teresa Gallura. Rafforzando il messaggio di una rete di protezione che abbraccia le coste settentrionali dell’isola. Il successo del recupero di “Elisabetta” è un tangibile risultato del lavoro di squadra tra il CRAMA Asinara e la rete regionale, e un promemoria dell’impegno costante delle istituzioni, come i Parchi e le AMP, per la salvaguardia della biodiversità marina.