Immobili dell’Asinara in mano ai privati: la Regione contro l’Agenzia del Demanio

La Regione si oppone alla strada presa dal Demanio per immobili all’Asinara

L’Agenzia del Demanio punta sui privati per alcuni immobili nell’Isola dell’Asinara e la Regione reagisce duramente a questa mossa. Dalla Giunta Todde arriva una nota molto dura. “L’Assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente esprime netta e motivata opposizione rispetto all’iniziativa dell’Agenzia del Demanio di promuovere partenariati pubblico-privati per la valorizzazione economica di beni pubblici statali, tra cui due immobili situati a Cala Reale, sull’isola dell’Asinara”.

“Tali operazioni, se avviate senza una piena concertazione istituzionale, non sono accettabili e non trovano fondamento né giuridico né tecnico. Come previsto dallo Statuto speciale della Regione Sardegna (art. 14, Legge costituzionale 26 febbraio 1948), i beni immobiliari e demaniali dello Stato che hanno cessato la loro funzione istituzionale devono essere trasferiti alla Regione. In nessun caso possono essere concessi a privati senza la previa intesa con le autorità regionali competenti“.

L’assessora Laconi

“Non si tratta solo di un vizio procedurale, ma di un errore politico e culturale – dichiara l’assessora all’Ambiente, Rosanna Laconi -. Qualsiasi proposta di valorizzazione deve avvenire nel rispetto della pianificazione territoriale regionale, della sostenibilità ambientale e soprattutto del diritto della Sardegna a decidere del proprio patrimonio. Ogni atto unilaterale in tal senso è respinto con decisione”.

“La Regione è proprietaria della quasi totalità dell’isola dell’Asinara, ed è titolare delle infrastrutture essenziali (idriche, fognarie, viarie, trasporti). Nelle planimetrie ufficiali del Parco, la situazione infrastrutturale nella località Cala Reale è precaria: l’approvvigionamento idrico è garantito da un pozzo di acqua grezza, l’assenza di una rete fognaria completa impone il trasferimento dei reflui a 14 km di distanza tramite autobotte, e il servizio idrico integrato è ancora in fase di avvio”.

“Proposte di riuso isolate, non coordinate con la programmazione regionale, sono tecnicamente infondate e ambientalmente insostenibili. La valorizzazione non si fa con gli annunci, ma con pianificazione, risorse pubbliche e partecipazione delle comunità”, ha aggiunto l’assessora Laconi.

Lo scontro Regione-Demanio

“Le schede dell’Agenzia del Demanio parlano di creazione di valore economico, sociale, culturale e ambientale tramite partenariato pubblico-privato. Tuttavia, manca qualsiasi riferimento alla co-pianificazione con le Regioni a statuto speciale o al rispetto delle normative ambientali e paesaggistiche vigenti nelle aree protette”.

“L’esponente di Giunta condivide e sostiene la mozione dei gruppi di maggioranza in Consiglio regionale, che chiede l’attuazione dell’articolo 14 dello Statuto speciale e la sospensione di ogni iniziativa unilaterale dell’Agenzia del Demanio sui beni pubblici della Sardegna. Un segnale politico chiaro a tutela del diritto dei sardi di gestire autonomamente il proprio patrimonio”.

“L’interesse collettivo, la tutela paesaggistica e la vocazione pubblica dei beni devono prevalere su ogni logica estrattiva. La Sardegna non è una riserva di immobili da privatizzare, ma una terra che ha il diritto di decidere del proprio futuro”.

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