Lo scontro sull’acqua contaminata a Castelsardo.
A cinque giorni dai prelievi effettuati il 26 agosto, la situazione legata alla qualità dell’acqua potabile a Castelsardo continua a generare polemiche e preoccupazioni. Le analisi dell’Asl di Sassari hanno evidenziato “il superamento dei valori attesi per il parametro coliformi fecali”, segnalando la presenza di microrganismi potenzialmente pericolosi per la salute, provenienti da contaminazioni di origine animale o umana. L’azienda sanitaria ha raccomandato al Comune un’ordinanza che limitasse l’utilizzo dell’acqua di rete, consentendone il consumo solo previa bollitura e invitando a informare non solo i cittadini ma anche gli operatori dei pubblici esercizi, oltre a mappare le aree coinvolte per individuare la fonte del problema.
L’amministrazione comunale, secondo il gruppo consiliare “Castelsardo Bene Comune“, ha invece diffuso un’ordinanza ritenuta da molti insufficiente, in cui si vieta l’uso dell’acqua soltanto al civico di via Colombo 6, ovvero nel punto in cui è stato effettuato il prelievo, senza ulteriori chiarimenti per il resto del paese. Il provvedimento, reso pubblico solo tramite affissione all’albo, non ha avuto altre forme di comunicazione.
“È un chiaro tentativo di insabbiare la notizia – afferma l’ex sindaco Antonio Maria Capula a nome del gruppo di opposizione Castelsardo Bene Comune -. Si vuole tutelare l’immagine del centro turistico a discapito della salute dei cittadini. È’ stata inoltre effettuata la mappatura per sapere quali e quante siano le utenze interessate dalla problematica? Possibile che il problema sia solo in via Colombo 6?“.
Il gruppo di opposizione ha presentato un’interrogazione per avere notizie più chiare sulla situazione ma intanto sindaca, assessori e consiglieri di maggioranza tacciono. “Sono sempre molto attivi sui social per pubblicizzare spettacoli ed ogni evento che metta in primo piano le loro persone – conclude Capula -, ma tacciono su un problema così importante come la salute pubblica. I problemi idrici non sono certo una novità né una responsabilità dell’amministrazione in carica, ma non informare, né prendere provvedimenti che possano alleviare i disagi, sono un dovere primario di chi amministra”.