Una ragazza che aveva subito abusi sessuali a Sassari ha dovuto attendere l’appello per avere giustizia.
Un 47enne sassarese nel 2014 fu accusato di aver compiuto abusi sessuali su una ragazzina 14enne di Sassari. Secondo l’accusa, l’uomo molestava la ragazzina, baciandola e tentando di toccarle le parti intime. La ragazza, si confidò con una insegnante, che avvisò i suoi genitori. Arrivò la denuncia, per quell’amico di famiglia di cui si fidavano ciecamente.
Per l’uomo, trascinato in tribunale dai genitori della minorenne, arrivò l’assoluzione nel primo grado. Il Gup ritenne la ragazza non attendibile, pronunciando una sentenza con formula piena di proscioglimento: “Perché il fatto non sussiste”. Una doccia gelata per la vittima, costituitasi parte civile nel procedimento.
Il Pm decise di ricorrere in appello, e il relativo procedimento, dopo una nuova istruttoria, è giunto al termine nei giorni scorsi. Come si legge su La Nuova Sardegna, l’uomo, ormai 57enne, ha subito una condanna in appello a una pena detentiva di 5 anni, con la pena accessoria dell’interdizione da scuole e pubblici uffici, e l’obbligo di pagare una provvisionale di 10mila euro alla vittima.
Rovesciata, dunque, la sentenza di primo grado, che aveva consentito all’imprenditore, ormai 57enne, di mantenere, momentaneamente, la fedina penale e la reputazione pulite. Non è ancora chiaro se l’uomo presenterà ricorso in Cassazione.