Acqua San Martino, i lavoratori senza stipendio da marzo

Acqua San Martino

La crisi dell’acqua San Martino.

Un ritorno parziale sulle corsie dei supermercati per l’acqua San Martino non basta a rasserenare un quadro aziendale sempre più critico. Le bottiglie riapparse in vendita in questi giorni provengono dallo sblocco di 900 pedane di giacenze, autorizzato dal curatore Gianfranco Sotgiu, ma lo stabilimento di Codrongianos resta fermo dal 6 aprile. I venti dipendenti, senza stipendio da marzo, non hanno accesso alla cassa integrazione, poiché formalmente non sono stati licenziati.

La Regione, con l’assessore Desirè Manca, cerca ora una soluzione alternativa attraverso il fondo di solidarietà per le imprese in crisi, con l’obiettivo di recuperare almeno le retribuzioni di aprile. Ma la procedura è ancora tutta da impostare. Sul fronte produttivo, un’eventuale ripresa richiederebbe non meno di un mese di preparazione, e il via libera giudiziario, atteso non prima dell’udienza del 16 luglio, appare lontano.

Il timore è che si perdano luglio e agosto, periodo che valeva oltre metà del fatturato annuo. Intanto, la Città Metropolitana, proprietaria dello stabilimento, valuta forme d’intervento in sinergia con la Regione, per salvare un marchio amato e legato a eventi di rilievo, ma che rischia ora di scomparire.

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