L’addio a Elisabetta Grassi.
La notizia della morte di Elisabetta Grassi ha scosso il mondo della cultura a Sassari e in tutta la Sardegna, lasciando sgomento tra chi l’ha conosciuta e tra quanti hanno seguito il suo lavoro. La direttrice del museo archeologico nazionale “Giovanni Antonio Sanna” si è spenta a soli 45 anni, lasciando il marito e un figlio.
Dal 2020 era alla guida dell’istituzione di via Roma, che sotto la sua direzione aveva avviato un significativo percorso di rinascita. Grassi si era distinta come figura determinata e appassionata, capace di imprimere una svolta concreta alla valorizzazione del patrimonio archeologico sassarese.
“Per noi è un giorno di lutto, che trascorriamo a fianco della sua famiglia, dei suoi colleghi, dei suoi amici: una vita troppo breve che viene spezzata con tanto dolore e tanti rimpianti, lasciandoci tante domande”, la ricorda con affetto l’ex rettore dell’Università di Sassari Attilio Mastino.
Il suo impegno, ricordato con stima e riconoscenza, resta legato a un progetto culturale di ampio respiro, che ha segnato una tappa importante nella storia del “Sanna” e che continuerà a vivere come parte della sua eredità professionale e umana.