Il caso degli aumenti degli affitti brevi a Sassari.
In provincia di Sassari, dove si concentra buona parte delle strutture per affitti brevi in Sardegna, la decisione di aumentare al 26% la tassazione rischia di avere effetti pesanti. Sono oltre 40mila le strutture sull’isola che potrebbero essere interessate dal rincaro, e molti titolari hanno espresso sorpresa e preoccupazione di fronte alla nuova misura. Gli operatori del settore temono che l’incremento della tassazione possa compromettere la redditività delle loro attività, già alle prese con costi di gestione e obblighi fiscali elevati. Molti avvertono che l’onere aggiuntivo potrebbe ridurre l’offerta o far aumentare i prezzi, con possibili ripercussioni sul turismo locale e sulla competitività della Sardegna rispetto ad altre destinazioni.
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La posizione di Confesercenti Sassari sugli affitti brevi.
“Credo che la manovra del Governo debba confrontarsi con i territori – afferma il presidente provincia di Confesercenti Sassari, Giuseppe Boccia -. La situazione in Sardegna non è quella del Lazio, e quella di Roma non è paragonabile a Sassari. È necessario coinvolgere le regioni e avviare uno studio approfondito, perché le condizioni locali sono molto diverse e devono essere considerate prima di adottare misure così impattanti“.
Parla il titolare di Albore Guest House.
Dello stesso parere anche Federico Melia, titolare di Albore Guest House: “Un’imposizione del 26% può sembrare equa solo sulla carta, ma nella realtà crea forti squilibri. Chi gestisce strutture con tariffe medio-alte, da 130 a 150 euro a notte, riesce a sostenere i costi. Ma per chi in bassa stagione affitta a 60 o 70 euro, quella stessa aliquota diventa insostenibile. Tra commissioni dei portali che arrivano al 20%, tasse, costi di pulizia, utenze, Tari e imprevisti, di 100 euro restano in tasca poco più di 40. È un sistema che rischia di penalizzare proprio i piccoli gestori, quelli che tengono vivo il turismo locale tutto l’anno”.
Cosa prevede la Manovra del Governo.
La bozza della Manovra prevede che l’aumento al 26% riguardi esclusivamente i contratti di locazione breve gestiti tramite intermediari immobiliari o piattaforme online come Airbnb e Booking. Per gli affitti gestiti direttamente dai proprietari, invece, l’aliquota rimane al 21%. La misura modifica quanto stabilito dalla Legge 50/2017, che finora aveva regolato la tassazione agevolata dei redditi derivanti dagli affitti brevi.
In disaccordo anche HollyHouse Sardegna Stintino.
“Secondo me questa manovra è sbagliata. I privati sugli affitti brevi pagavano già il 22% ed era tutta polpa per lo Stato, senza alcun ritorno di contributi o benefici sull’imponibile. Alzarla al 26% è un azzardo. Finirà solo per aumentare il lavoro nero o far sì che le persone smettano di affittare le seconde case”, commenta Manuel Ardisson, responsabile di HollyHouse Sardegna Stintino.





