Armi e droga in un vecchio magazzino di Nulvi, trovato il colpevole.
Armi e droga nel suo magazzino a Nulvi, ma lui non ne sapeva niente. Potrebbe sembrare la più goffa delle bugie, quella di un veterinario di Nulvi, ormai deceduto. Ma lui delle scacciacani modificate, dei passamontagna, delle 200 cartucce e dei 2 chili di marijuana non ne sapeva davvero nulla.
Con sorpresa, due anni fa, Pietro Cargiaghe, dopo la segnalazione di alcuni vicini che avevano sentito strani rumori nel suo magazzino, aveva rinvenuto quel materiale nel locale di sua proprietà e aveva sporto immediata denuncia.
I carabinieri sono riusciti a risalire al presunto colpevole attraverso l’analisi del Dna rinvenuto sulle armi. Si tratterebbe di Sesto Brozzu, 57enne del paese. Quel locale veniva prestato da Cargiaghe a vari compaesani in occasione di feste enogastronomiche. In una di queste occasioni, Brozzu sarebbe riuscito ad ottenere una copia delle chiavi per poter accedere a proprio piacimento al magazzino scavato nella roccia proprio al centro del paese.
Il processo è giunto alle battute finali, tanto che, come si legge su La Nuova Sardegna, nella prossima udienza, in dicembre, dovrebbe essere emessa la sentenza.