Telecamere contro i trasgressori, campagna sui giovani e isole ecologiche con la tessera: l’assessore all’ambiente Antonella Lugliè traccia la linea per Sassari

L’assessore all’ambiente Antonella Lugliè.

Un nuovo progetto per la gestione dei rifiuti che partirà già da questa primavera, che si affianca a uno sforzo collettivo guidato dai più giovani. Telecamere per scovare i trasgressori, ma anche l’idea di un nuovo approccio alle sanzioni. Questo il disegno che guida l’azione dell’assessore comunale all’Ambiente di Sassari Antonella Luglié.

Assessore, come ha trovato la situazione nel comune di Sassari dal punto di vista ambiente e dei rifiuti?

“L’arrivo in Assessorato dal mondo accademico mi sta consentendo di affrontare con l’approccio dello studio e della curiosità del ricercatore gli ambiti d’interesse del nuovo impegno in Comune. I servizi di cui si occupa in Settore Ambiente e Verde pubblico sono numerosi e ampi, spaziando, solo per elencarne alcuni, dalla gestione dei rifiuti, all’energia, alla sostenibilità ambientale, alla cura del verde pubblico, alla gestione del canile. A livello organizzativo, ho trovato personale con grande professionalità, capacità di applicazione e di lavoro in gruppo, impegnato ad ottimizzare le risorse disponibili. Nonostante gli ampi ambiti d’interesse dei servizi, l’Assessorato è identificato soprattutto per la gestione dei rifiuti, a sottolineare la rilevanza che questo servizio ha per i cittadini e per la loro quotidianità. Il Comune di Sassari è il più esteso della Sardegna ed uno dei più ampi anche sulla scala nazionale, con una notevole eterogeneità urbanistica e territoriale. Servire e controllare un territorio così esteso è quindi complesso. In questi anni, si è registrato un progressivo aumento della percentuale di raccolta di rifiuti differenziati, sino ad arrivare all’attuale 58%. Il risultato è stato raggiunto con il parallelo ampliamento delle aree servite con il sistema porta e porta, evidente segnale della validità di questo sistema. È chiaro che sebbene questo possa essere considerato un buon risultato, ancora molta strada deve essere fatta per raggiungere l’obiettivo stabilito a livello regionale del 70% e ciò deve avvenire con la contemporanea riduzione dei rifiuti prodotti. Su questi obiettivi il settore sta lavorando introducendo diverse novità nel nuovo progetto per la gestione dei rifiuti che dovrà partire già da questa primavera”.

Come si può disincentivare la produzione dei rifiuti verso un modello più ecosostenibile?

“La riduzione della quantità di rifiuti prodotti è un obiettivo fondamentale e comune ai diversi livelli organizzativi territoriali, da quello comunale a quello nazionale ed europeo. Purtroppo, la produzione di rifiuti ha un andamento parallelo allo sviluppo socio-economico secondo il modello consumistico prevalente delle nostre società, perché il maggiore benessere si è sempre accompagnato con i maggiori consumi. Questo significa che le soluzioni spesso non appaiono semplici e sembrano lontane dalla nostra portata. Certamente, la comunicazione dell’importanza della riduzione della quantità e pericolosità dei rifiuti prodotti e il sostegno per i comportamenti virtuosi è per me fondamentale. La riduzione in realtà riguarda anche il comportamento quotidiano dei singoli, intesi come livelli di differente aggregazione, dalle singole persone, alle famiglie, ai condomini ai luoghi di lavoro e di svago. Agendo sui diversi livelli organizzativi è certamente possibile ottenere risultati rilevanti. Per esempio, quando ognuno di noi fa la spesa può scegliere quali prodotti acquistare e con quale confezionamento. Quanti rifiuti produciamo nelle nostre case quando liberiamo il prodotto da inutili imballaggi. Quanta plastica può essere evitata se, per esempio, venisse incentivata la vendita di prodotti alla spina. Premiare chi nello svolgimento delle proprie attività riduce la produzione di rifiuti o produce rifiuti meno impattanti, per esempio, favorendo i prodotti compostabili rispetto alla plastica, andrebbe premiato. Per le attività produttive, a volte basta anche solo il riconoscimento con un “bollino” di certificazione dei comportamenti virtuosi adottati per contribuire alla riduzione dei rifiuti. Potrebbe essere un punto di partenza a cui far seguire l’eventuale riduzione delle tariffe comunali”.

Quali sono le misure che potranno essere messe in atto per
prevenire dei comportamenti scorretti?

“A mio parere, la sensibilizzazione e l’educazione sono le vie attraverso le quali sia indispensabile continuare ad agire per raggiungere una maggiore consapevolezza delle conseguenze che i “cattivi” comportamenti generano sull’ambiente, quindi sulla nostra vita, e il danno che provocano anche dal punto di vista economico. Lavorare sui giovani è importantissimo ma lo è anche sugli adulti poiché sono i “cattivi modelli” per i giovani. Il comportamento scorretto di pochi, inoltre, sembra vanificare i risultati dei molti che, per fortuna, rispettano le regole. Ma non è così, occorre perseverare nell’educazione al rispetto dell’ambiente e restare fiduciosi. Certamente è necessario rafforzare il controllo, la prevenzione e la repressione di comportamenti scorretti. Il controllo può passare attraverso gli infiniti “sguardi” che ognuno di noi può dare sui comportamenti di chi ci sta intorno, segnalando alle istituzioni competenti, con la necessaria documentazione (ma chi non ha oggi un telefonino per fare un video!) chi infrange le regole. Anche la tecnologia ci può aiutare ed è già previsto il potenziamento dei servizi di vigilanza sull’abbandono dei rifiuti con l’installazione di telecamere. Mi piacerebbe anche le sanzioni non fossero solo pecuniarie ma obbligassero allo svolgimento di attività formative ed educative sul rispetto all’ambiente”.

Come funzioneranno le isole ecologiche di zona prospettate nelle linee programmatiche?

“L’ascolto dei problemi esistenti e delle possibili soluzioni proposte dai cittadini che incontrano specifiche difficoltà ha evidenziato, in particolare nell’agro, la necessità di affiancare alla raccolta porta a porta un sistema di “sfogo” che consenta di conferire, quando necessario e in maniera contingentata, i rifiuti anche con una diversa modalità. L’isola ecologica di zona può essere una risposta a questa esigenza, consentendo l’accesso con la tessera personale per il conferimento di rifiuti differenziati”.

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