Ancora violenza nel carcere di Bancali.
Nuova violenza ha scosso ieri il carcere di Bancali, a Sassari, dove si sono verificate aggressioni ai danni della polizia penitenziaria. Un detenuto tossicodipendente ha ferito un agente, che è finito all’ospedale. L’aggressione sarebbe avvenuta dopo il tentativo del detenuto di inalare gas da una bomboletta e il poliziotto intervenuto per salvare la vita all’uomo.
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A causa dell’aggressione l’uomo ha riportato una lesione importante alla spalla e altri due poliziotti penitenziari hanno subito contusioni multiple e tutti hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso di Sassari. A denunciarlo Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp) e il sindacato autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), i quali da tempo denunciano le difficoltà dentro il penitenziario sassarese.
Il presidente dell’Uspp, Giuseppe Moretti, ha sottolineato che il tentato accoltellamento impone la necessità di strumenti di difesa adeguati per gli operatori, del rafforzamento dell’organico per garantire maggiore sicurezza e, più in generale, di misure urgenti per tutelare concretamente l’incolumità dei lavoratori penitenziari. Anche il segretario provinciale dell’Uspp di Sassari, Gregory Francesco Saba, ha espresso massima solidarietà agli agenti coinvolti, evidenziando la necessità di interventi immediati e autorevoli delle autorità competenti per ripristinare la sicurezza e la legalità nel carcere, tutelando il lavoro degli agenti.
Il sindacato autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), attraverso il delegato nazionale per la Sardegna Antonio Cannas, ha ricordato che gli episodi di grande tensione e pericolo sono stati gestiti con coraggio e professionalità dai poliziotti, ricevendo tutta la solidarietà del sindacato. Il segretario generale Donato Capece ha denunciato come aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, risse e tentati suicidi siano purtroppo all’ordine del giorno e ha chiesto provvedimenti urgenti ed efficaci, dal rafforzamento degli organici e tolleranza zero verso detenuti violenti, fino a riforme strutturali come l’espulsione degli stranieri, la riapertura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e l’adozione di pene alternative per i tossicodipendenti.




