Bonifici e spese pazze, cosa c’è dietro l’arresto della manager dell’ex cardinale Becciu

L’arresto della manager dell’ex cardinale di Pattada.

Emergono nuovi particolari sulla vicenda legata all’ex cardinale di Pattada, monsignor Angelo Becciu. Caso che si collega alla manager Cecilia Marogna, destinataria dei bonifici da 500mila dalla Santa Sede.

Stando a quanto riporta l’agenzia di stampa AdnKronos, sarebbero 13 le pagine in cui si spiegano le ragioni dell’arresto della donna, avvenuto a Milano lo scorso 13 ottobre, diventata nel tempo la principale figura fiduciaria del prelato di Pattada. Nelle carte giunte al ministro della giustizia, Alfonso Bonafede, la magistratura romana ha ricostruito in dettaglio lo scandalo che ha scosso il Vaticano, già nell’occhio del ciclone per lo scandalo dell’acquisto del palazzo di Sloane Avenue a Londra.

I reati per la quale è accusata la Marogna restano quelli di peculato e appropriazione indebita aggravata. Gli investigatori vaticani addebitano alla manager sarda, nella qualità di amministratrice della Logsic Doo, società con sede in Slovenia, di essersi appropriata di 575mila euro e di aver agito “con più atti esecutivi della medesima risoluzione” e “in concorso con persone allo stato ignote“.

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L’inchiesta è scaturita da una segnalazione della Polizia slovena, insospettita dalle movimentazioni anomale registrate sui conti intestati alla Logsic Doo. A seguito della comunicazione, la Gendarmeria Vaticana, attraverso accertamenti bancari, hanno rilevato che i conti correnti risultavano alimentati da 9 bonifici emessi dalla Segreteria di Stato tra il 20 dicembre 2018 e l’11 luglio 2019 per un ammontare complessivo di 575mila euro. Cifre che spesso riguardavano spese non compatibili con l’oggetto sociale della società.

Dall’analisi dei conti, inoltre, sono emersi pagamenti tra negozi come Prada, Hogan, Missoni, La Rinascente, Montblanc, Louis Vuitton, Poltronesofa, Auchan, alberghi prestigiosi e ristoranti di lusso.

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