Automobilisti e camionisti della Sardegna sul piede di guerra, le reazioni alla proroga del Governo sul taglio accise

La proroga sul Decreto Aiuto varata sino al 2 agosto.

Le reazioni di automobilisti e camionisti alla proroga sullo “sconto” delle accise sul costo del carburante, sino al 2 agosto, sono piene di rabbia e frustrazione. “Dopo questa notizia, siamo ancora più arrabbiati”, dice Yuri Carta, delegato regionale dell’associazione Autotrasportatori Sardi Riuniti e tra i promotori dello sciopero con annesso blocco dei porti sardi previsto per lunedì prossimo. “Ci stanno ulteriormente prendendo in giro, vogliamo il recupero delle accise, visto che ad oggi, nonostante le tante promesse ricevute, nessuno degli autotrasportatori ha ricevuto un euro. Abbiamo già dato tempo al Governo di organizzarsi per finanziare i soldi che ci spettano, non siamo disposti a trattare per questi prezzi. Non possiamo indebitarci per andare a lavorare. Non possiamo morire di fame”, conclude.

A scatenare la reazione, la notizia della proroga dello sconto sul prezzo del carburante pari a 30 centesimi, sino al 2 agosto, attraverso il decreto firmato dal ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani ed il ministro dell’ Economia e delle Finanze Daniele Franco. Lo sconto, introdotto a marzo per contrastare gli aumenti del prezzo dei prezzi di benzina, diesel, metano e gpl, più volte prorogato, che avrebbe visto la sua scadenza naturale l’8 luglio, non solo non accontenta nessuno, né autotrasportatori, né automobilisti, né chiunque utilizzi le fonti energetiche, ma secondo molti, rappresenta l’ennesima presa in giro di un Governo troppo distante dai reali bisogni dei cittadini italiani e sardi.

Dove sta lo sconto? – si domanda Franz Sanna -. Da quando è entrato in vigore, non riesco a vederlo. E’ una presa in giro, un ulteriore rincaro sul prezzo”. Tra gli automobilisti, il malcontento per l’aumento del costo del carburante serpeggia ovunque e molti di essi, hanno deciso di unirsi allo sciopero che coinvolgerà da lunedì 27 i porti sardi, per mostrare solidarietà agli autotrasportatori, ma anche per un proprio interesse personale, perché chiunque utilizzi una vettura o un camion, si è reso conto di quanto l’aumento dei costi per gli spostamenti in primis, gravi oggi sul bilancio familiare. Da agosto il carburante senza il ribasso governativo, verrebbe a costare minimo 2,50 a litro, con il prezzo base alla pompa di oggi pari a 2,10, 2,20 a litro nell’isola.

Stesso parere dal titolare di licenza di noleggio con conducente, Autonoleggio Sebastiano Dui, padre di tre figli: “E’ una guerra tra poveri – esordisce sconsolato ed arrabbiato -. Basterebbe che ogni partita Iva facesse lo sciopero fiscale. A causa del rincaro dei prezzi, che sono tutti aumentati e delle limitazioni del Governo, ho perso tanti clienti. Il gasolio è sempre caro, oggi a 2,07 euro a litro. Se prima per andare a Sassari spendevo 20 euro, oggi ne spendo 35. Di conseguenza al cliente devo chiedere sempre di più per trasportarli. Ho tre figli da mantenere, ditemi voi come posso fare ad andare avanti con il mio lavoro se il carburante continua ad avere prezzi così elevati. Prima pagavo il carburante a 1,70 euro a litro, oggi lo pago già a 2,07. Non capisco dove sia lo sconto. Le gomme nuove per il mio mezzo che prima pagavo massimo 170 euro, oggi mi costano 220. E’ normale che con questi rincari, non posso fare gli stessi prezzi di prima ai miei clienti ed io sarò costretto a cercarmi un altro lavoro di questo passo”.

Condividi l'articolo