Capodanno flop a Sassari, Confesercenti: “No al metodo fai da te”

L’intervento di Confesercenti di Sassari.

Mentre imperversa la polemica del flop della notte di Capodanno a Sassari, secondo Confesercenti viene meno l’attenzione su problemi reali ancora oggi irrisolti. E che riguardano non solo il territorio del nord-ovest, ma la Sardegna intera.

“Crediamo, per tornare al Capodanno visti i risultati poco eclatanti, che le amministrazioni comunali piuttosto che utilizzare il metodo “fai da te”, potrebbero utilizzare il metodo della condivisione e approfittare di visioni più ampie. Coinvolgendo le associazioni di categoria interessate e quelle dei cittadini – esordisce il presidente di Confesercenti, Giuseppe Boccia -. Purtroppo dobbiamo evidenziare che questa opzione viene spesso snobbata, soprattutto per quanto riguarda Sassari. E le conseguenze di demerito sono inevitabili”.

“Pensiamo comunque, che se Sassari piange e Alghero si gongola per il pienone ottenuto, i fondi pubblici messi a ‘correre’, insufficienti nel primo caso consistenti nella Città del Corallo, debbano essere spesi con parsimonia e il risultato auspicabile sia quello di soddisfare possibilmente tutti, imprese e cittadini. Purtroppo siamo convinti che non possa essere una notte a risolvere la situazione di tragica incertezza che ancora oggi attanaglia le imprese. Energia, tassazione alle stelle e sempre in aumento, disoccupazione, sono, la triste storia di un territorio in crisi profonda continua a cui dobbiamo aggiungere, come se non bastasse, il nodo ancora stretto della continuità territoriale negata, per ora, al nord-ovest“.

I prossimi giorni saranno decisivi per il futuro e la possibile ripresa del nostro territorio, quindi tutti insieme, senza bandiere, con i sindaci e le istituzioni, riuniti in un unico grido per la salvaguardia di diritti irrinunciabili. La sfida importante che ci attende, se la politica non troverà soluzioni accettabili, sarà quella di riempire le piazze non per lo spettacolo dell’ultimo giorno dell’anno, ma per richiedere con forza la giusta dignità che spetta al mondo del lavoro, delle imprese e dei cittadini.

Condividi l'articolo