Il centro storico di Sassari si riempie per la discesa dei Candelieri medi

La discesa dei Candelieri medi a Sassari.

Un centro storico riempito all’inverosimile ha salutato, questa sera, a Sassari, la discesa dei Candelieri medi. Un centinaio di giovani hanno fatto ballare i ceri, ciascuno dei quali rappresentava uno degli antichi mestieri. Dai macellai ai fabbri, dai muratori ai piccapietre, la danza ha ravvivato, con musica e colori, il nucleo dalla quale è nata la città.

“È commovente vedere la città che si risveglia – esordisce il presidente provinciale di Confesercenti, Giuseppe Boccia -. Parliamo dei medi, ma non dimentichiamo l’importanza dei Candelieri a livello internazionale, visto l’importante riconoscimento come patrimonio dell’Unesco. Questi eventi riescono a risvegliare l’economia. Non solo perché il sassarese ha in sé il giusto entusiasmo, ma anche per l’attrattività che generano queste manifestazioni nel territorio. A prescindere dalla festa religiosa c’è anche una parte legata ai consumi, che sicuramente fa bene”.

Tra i commercianti del Corso Vittorio Emanuele c’è anche Gigliola Delogu, che si dice entusiasta per l’esito della manifestazione: “Finalmente Sassari torna a vivere. I medi rappresentano l’attesa che abbiamo nella grande processione del 14 agosto, dopo 2 anni di attesa infinita e grande tristezza. Si vede movimento, la gente sorride e parla. Questo momento era particolarmente atteso“.

Discesa dei Candelieri, le vie del centro si abbelliscono con le bandierine rossoblù.

Non sono mancati i problemi con alcuni agenti della polizia locale che, forse per stanchezza o senso del dovere, hanno avuto piccoli battibecchi con i capi candeliere, invitandoli ad accelerare il passo. “Non è stata organizzata al meglio – afferma Lorenzo Sechi, che ha guidato il Candeliere dei braccianti con l’effigie della Madonna della Mercede -. Capisco le esigenze di sicurezza, ma non se la possono prendere con noi per la distanza o quant’altro. Per il resto tutto bene. Ci siamo allenati da un paio di mesi e finalmente siamo qui. Un gruppo coeso dove il più piccolo ha 17 anni e il più grande 40. Siamo felici di essere qui”.

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