Il maxi sequestro a Sassari.
Nonostante gli alimenti fossero destinati al macero, venivano conservati all’interno di un capannone nella zona industriale di Predda Niedda, a Sassari. Il fatto non è passato inosservato ai carabinieri del Nas, che hanno scoperto i prodotti non più vendibili, rietichettati e in alcuni casi anche trattati.
Il cibo rientrava nel giro della grande distribuzione del nord Sardegna, soprattutto nelle piccole botteghe. Nei giorni scorsi i militari del Nucleo Antisofisticazione e Sanità hanno posto fine alla situazione denunciando il titolare alla Procura con l’accusa di frode aggravata nell’esercizio del commercio e detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione.
Complessivamente sono circa 300 i chili di alimenti sequestrati dai carabinieri, all’apparenza non deteriorati, ma che in realtà erano scaduti da tempo. Parte della merce potrebbe trovarsi ancora disponibile all’acquisto da parte di ignari clienti.