Confindustria accoglie nelle imprese i dottorandi dell’Università di Sassari

Confindustria Centro Nord Sardegna, con i dottorandi di ricerca di Sassari

Ritorna la possibilità per le imprese associate a Confindustria Centro Nord Sardegna di accogliere nelle strutture aziendali i dottorandi di ricerca dell’Università di Sassari. Nei giorni scorsi a Villa Mimosa, sede dell’Associazione degli Industriali, è stato presentato il nuovo ciclo dei dottorati di ricerca dell’Ateneo. Dopo l’introduzione del direttore di Confindustria CNS Giansimone Masia, il direttore della Scuola di dottorato dell’Università di Sassari, il professor Eugenio Garribba, ha spiegato quali sono le opportunità per le imprese, che possono finanziare o cofinanziare le borse dei corsisti. Così facendo, avranno la possibilità di inserire in azienda i dottorandi, ricercatori che assicurano un profilo professionale di alto livello.

“Si tratta di un’importante opportunità da cogliere anche per rafforzare successivamente l’organico con figure che possono garantire alle stesse aziende la risoluzione di problemi complessi, ricerca industriale e innovazione tecnologica», dichiara Achille Carlini, presidente di Confindustria Centro Nord Sardegna.
I corsi di dottorato, di durata triennale, costituiscono il più alto grado di formazione accademica e rappresentano il terzo livello universitario, dopo laurea e laurea magistrale. In particolare, sono attivati all’Università di Sassari dieci corsi: Archeologia, Storia e Scienze dell’Uomo; Architetture e Ambiente; Culture, Letterature, Diritti, Turismo e Territorio; Economics, Management and Quantitative Methods; Life Sciences and Biotechnologies; Scienze e Tecnologie Chimiche; Scienze Agrarie; Scienze Mediche, Chirurgiche e Sperimentali; Scienze Giuridiche; Scienze Veterinarie”.

Le domande dei dottorandi

“Dal 38° ciclo il PNNR ha permesso una collaborazione molto stretta con le aziende del territorio, che hanno subito gradito la proposta di cofinanziare le borse dei singoli dottorandi: nel 2024 le domande complessive erano state ben 42. Da quest’anno, senza PNRR, con il 41° ciclo, si ritorna alla vecchia tipologia, con costi a carico di università e imprese o dei docenti attraverso i loro progetti di ricerca.

“Il dottorato è importante perché consente di formare nuovi professionisti, ma può permettere anche di trattenere i nostri laureati nel territorio. In questo momento non ci sono più vincoli: con il finanziamento interno possiamo decidere noi la struttura del percorso, come i periodi in azienda e in università», ha spiegato il professor Garribba. Il costo complessivo della borsa di dottorato è di 70mila euro e la Scuola di Dottorato è sempre a disposizione di aziende e imprese per fornire eventuali informazioni o supporto tecnico e amministrativo”.

“L’incontro con le aziende a Villa Mimosa ha permesso a coordinatori e docenti, intervenuti in presenza e in remoto, di presentare le caratteristiche di ciascun corso e progetti già completati o ancora in svolgimento, soprattutto di natura tecnologica, agroalimentare (si pensi che solo il Dipartimento di Agraria gestisce attualmente circa 40 milioni di euro in progetti di ricerca) e medica, e di analisi economica e sociale, con connessioni, per esempio, con il turismo e con l’Intelligenza Artificiale. Senza tralasciare le importanti collaborazioni con istituzioni estere, non solo universitarie: aspetto non trascurabile per le imprese sarde sempre più attente ai mercati internazionali”.

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