Coronavirus, a Sassari la sanificazione delle fermate degli autobus

Stasera dalle 20.

Prosegue stasera, 19 marzo, dalle 20, l’azione di sanificazione, iniziata ieri dal Comune di Sassari con Ambiente Italia, nelle aree circostanti le fermate dei mezzi di trasporto pubblico Atp, sia le pensiline sia le paline, in quanto zone esposte alla contaminazione poiché gli utenti devono sostare in prossimità delle fermate. L’attività si concluderà alle 8 di domani. Tutte le fermate Atp di tutto il territorio comunale saranno interessate nei prossimi giorni dalla sanificazione.

Sarà usato ipoclorito di sodio allo 0,1%. Si tratta di un intervento puntuale e mirato, legato anche a quanto disposto dalla normativa vigente per il contrasto del coronavirus che prevede la sanificazione della rete di trasporto pubblico.

L’intervento di sanificazione degli spazi aperti non è previsto da nessun decreto, né circolare ministeriale né da disposizioni regionali o dall’autorità sanitaria, mentre è assolutamente prescritto per i luoghi chiusi contaminati. L’eccessivo utilizzo di composti a base di cloro indicati per la sanificazione – è stato ricordato anche ieri a livello nazionale dalle autorità competenti – potrebbe causare danni ambientali. Non esiste evidenza scientifica, al momento, della sua utilità nell’uso negli spazi aperti, per arrestare la pandemia, come già sottolineato dal sindaco Gian Vittorio Campus durante una conferenza stampa. L’Amministrazione comunale sta monitorando tutte le informazioni necessarie per procedere immediatamente qualora dovesse diventare utile sanificare alcuni luoghi all’aperto, come sta già facendo nelle aree di fermata degli automezzi pubblici urbani.

Sul sito Comune di Sassari, nè pubblicato ogni giorno l’elenco delle vie interessate dall’azione di sanificazione. Sugli stessi canali si trovano e sono raccolte tutte le informazioni ufficiali delle azioni messe in campo dall’Amministrazione per il contrasto al coronavirus gli orari degli uffici e ogni altra comunicazione, anche nazionale, relativa all’emergenza sanitaria.

Condividi l'articolo