Antonella Fini, la stilista che con le sue creazioni dà un’altra vita al mirto

Le creazioni della stilista Antonella Fini.

Stilista eclettica, che ha fatto del connubio tra innovazione e tradizione un suo segno distintivo. Questo è il tratto distintivo di Antonella Fini, 54 anni, residente a Porto Torres. La tradizione è legata alla sua terra d’origine, la Sardegna. E a quello che questa bellissima isola offre in termini di ambiente, folklore e flora.

Antonella usa, infatti, le piante endemiche della macchia mediterranea, che trovano terreno fertile in Sardegna, per creare i propri abiti con l’innovativa tecnica dello shibori. Lo shibori è una tecnica giapponese che consiste nel manipolare un tessuto ed immergerlo nel colore per ottenere disegni astratti. “Il colore si ottiene con l’uso delle piante: mirtillo, robbia, curcuma, eucalipto, gerani, ortensia, edera e da un anno a questa parte anche il mirto”, racconta la stilista.

L’utilizzo del mirto nasce da una chiacchierata che Antonella ha fatto lo scorso anno con Nicola Mancini, patron del Festival internazionale del Mirto, giunto nel 2020 alla sesta edizione e che anche quest’anno si è svolto ad Olbia. Antonella decide, dunque, di creare abiti usando il mirto per colorarli, che a febbraio del 2020 ha presentato alla Fashion Week a Milano, ottenendo grandi consensi. “Era il momento in cui il nostro Paese doveva fare conto con la prima ondata della pandemia da Covid e appena sono rientrata dalla Lombardia ho deciso di mettermi in quarantena da sola e di iniziare a fabbricare mascherine che ho distribuito a titolo gratuito alla gente”, prosegue.

Antonella è da sempre attenta anche al sociale: nel 2006 ha organizzato a Porto Torres una sfilata con modelle taglia 44, con la quale ha raccolto fondi per l’APA, per aiutare le persone malate di anoressia e bulimia. Qualche anno più tardi ha sensibilizzato con un libro chiamato “Impronte ” l’opinione pubblica sul tema della malattia oncologica tra le donne.
Qualche giorno fa, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, ha prestato un suo abito realizzato proprio con il mirto ed indossato dalla consulente finanziaria Ilaria Faedda, per sensibilizzare gli animi sulla violenza di genere. La voce narrante del video che ha avuto migliaia di visualizzazioni e tantissime condivisioni è di Maria Giovanna Cherchi.

È stato scelto proprio l’abito creato per la prima volta di Antonella per girare il video, perché secondo una leggenda della mitologia greca, la pianta del mirto rappresenta Myrsiade, un’atleta che nel corso di una competizione superò un ragazzo che per vendetta la uccise. La dea Atena trasformò Myrsiade in una pianta di mirto e da allora il mirto venne utilizzato per incoronare i vincitori. 

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