Crescono i contagi a Sassari, file al pronto soccorso e reparti di nuovo pieni

Resta ancora alto il numero dei contagi in provincia di Sassari.

La curva epidemiologica non scende a Sassari, come nel resto dell’isola. Ieri il consueto bollettino regionale riportava una situazione ben più drammatica di quanto ci si aspettava: 3.050 i nuovi casi, 10 i morti. Come spesso accade, la fila di ambulanze davanti al pronto soccorso dell’ospedale civile Santissima Annunziata risuonano il campanello d’allarme di una situazione che sta, via via, peggiorando.

I contagi.

Il rischio che altri reparti possano essere riconvertiti, per l’ennesima volta, in area Covid è tutt’altro che remota. Secondo i dati Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l’occupazione delle terapie intensive è pari al 9%, mentre a preoccupare sono i ricoveri nell’area non critica, che raggiunge il 20%.

I ricoveri in Rianimazione.

Ad oggi nel reparto di Rianimazione delle Malattie Infettive si contano 5 pazienti, di 3 senza alcuna dose di vaccino. Nell’omonimo reparto del Palazzo Clemente, inoltre, si trovavo ricoverati altri 6 pazienti positivi, ma senza problematiche legate al Covid. A risentire degli effetti di questo ennesimo colpo di coda della pandemia, è soprattutto il reparto degli Infettivi, che riceve dal pronto soccorso, di per se in affanno, un gran numero di pazienti saturando per l’ennesima volta il reparto Pneumocovid.

Il sovraffollamento.

I reparti pieni negli ospedali sassaresi alimentano il problema del sovraffollamento. L’impossibilità di dimettere diversi pazienti, con le Rsa indisponibili all’accoglienza, stanno mandando in sofferenza l’Aou, tanto che il direttore sanitario Franco Bandiera e il suo collega dell’Ats Vito La Spina, hanno chiesto alla Regione soluzione celeri evidenziando le problematiche. Questo a causa delle deospedalizzazioni che non funzionano, con pazienti che rischiano di restare fermi nei reparti per acuti internistici o chirurgici per settimane, se non addirittura mesi. In attesa ci sono 20 anziani, ma le pratiche sono ancora molto lunghe.

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