Crisi della San Martino, Maieli: “Lavoratori senza stipendi e Naspi”

Acqua San Martino

Venti lavoratori della San Martino non vedono più un centesimo

Venti lavoratori della storica azienda San Martino srl, produttrice di acqua minerale, sono stati sospesi improvvisamente dal lavoro. Senza alcun preavviso e senza alcuna spiegazione”. Lo ricorda il consigliere regionale di Forza Italia, Piero Maieli. “Una doccia fredda, arrivata il 4 aprile come un fulmine a ciel sereno, che ha segnato l’inizio di un incubo per venti famiglie. Tutto in conseguenza della decisione del Tribunale di Sassari che, con la sentenza n. 28/2025, ha rigettato il concordato preventivo, aprendo la procedura di liquidazione giudiziale. La situazione è a dir poco drammatica”.

“I dipendenti si trovano in sospensione non retribuita, senza alcuno stipendio da marzo e – paradossalmente – senza accesso alla NASpI, perché sono dipendenti formalmente ancora assunti, anche se non pagati! Non possono usufruire di nessun ammortizzatore sociale e di nessuna tutela. Per ottenete quanto loro spetta di diritto – stipendi arretrati e TFR – dovranno attendere l’udienza fissata per il 16 luglio 2025, presentando un’istanza legale di insinuazione al passivo. E tutto questo senza alcuna garanzia che otterranno ciò che gli è dovuto. Si era anche ventilata la possibilità di un esercizio provvisorio, utile a garantire una minima continuità produttiva e rendere attrattiva l’azienda per eventuali acquirenti. Ma a oggi, nulla è stato fatto. Nessuna azione concreta, solo promesse disattese”.

“E intanto, venti famiglie sopravvivono attingendo alle ultime risorse economiche disponibili, nell’indifferenza totale delle istituzioni. L’assenza di interventi da parte degli enti locali e regionali è sconcertante. Il silenzio della politica sta condannando venti famiglie all’emarginazione sociale. Non una parola, non un atto concreto, nessuna iniziativa di supporto. Questo immobilismo è un tradimento verso chi, per anni, ha dato il proprio contributo a una realtà produttiva importante per il territorio. Vero è che la San Martino Srl aveva cercato di rilanciarsi, investendo in innovazione e nuove tecnologie, ma controversie legali con la Provincia di Sassari e le gravi lacune nella gestione della crisi aziendale hanno trascinato tutto e tutti verso il baratro”.

“I dipendenti chiedono ora – con forza e dignità – come anche lo scrivente, l’attivazione immediata dell’esercizio provvisorio, misure di sostegno economico urgenti e un piano reale di rilancio aziendale. Ignorare queste richieste significa condannare venti famiglie all’indigenza. È inaccettabile che si stia assistendo inermi a una vera e propria emergenza sociale, che sta avvenendo proprio a casa nostra, nel nostro territorio. L’intervento delle istituzioni competenti non è solo auspicabile: è doveroso, urgente e non più rimandabile. Ogni giorno che passa segna una ferita più profonda. È tempo di agire, prima che la crisi San Martino si trasformi in una tragedia irreversibile, senza aspettare oltre”.

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