Desirè Manca insiste sulla sanità, Pais e Maieli partono all’attacco

L’assessora al Lavoro Desirè Manca vuole continuare il suo impegno per la sanità

Le sue battaglie per la sanità hanno portato Desirè Manca a essere la più votata tra i componenti del Consiglio regionale. La presidente Todde le ha poi assegnato la delega al lavoro, ma l’esponente M5s sassarese non vuole mollare i suoi “pazienti” e annuncia di portare avanti il suo impegno sul fronte della sanità. Una scelta che crea malumori e scatena le reazioni del centrodestra.

Desirè Manca: “Ho una parola sola”

“Lo avevo scritto qualche giorno fa e non è mia abitudine tirarmi indietro – annuncia su Facebook -.
Era il 14 ottobre 2025, in quella data avevo scritto che da Consigliera regionale, di fronte ad un numero sempre crescente di cittadini che mi contattavano per problemi attinenti alla sfera sanitaria non mi sarei tirata indietro e, anzi, avrei dedicato del tempo all’ascolto della loro richiesta di salute, soprattutto la richiesta di quelle persone fragili, indifese, dimenticate. Quella giornata è arrivata, riceverò chiunque voglia parlarmi relativamente a problemi sanitari nel territorio sassarese per iniziare, il 7 novembre, dalle 09:00 alle 12:00 nei miei uffici di Via Roma 46 a Sassari. Ho una parola sola”.

Piero Maieli: “Si fa la sanità da sola”

“L’assessore Manca si fa la sanità da sola e sconfessa il collega”. Così Piero Maieli, consigliere regionale di Forza Italia, commenta la decisione di occuparsi di quel campo. “L’Assessora regionale al Lavoro Desirè Manca ha deciso di aprire a Sassari uno sportello sanitario per raccogliere le segnalazioni dei cittadini sui disservizi ospedalieri – spiega -. Un’iniziativa che, più che una trovata sociale, somiglia a una dichiarazione politica sconfessando pubblicamente, di fatto, il collega di giunta con delega alla Sanità. La Manca, nominata per occuparsi di lavoro, formazione e politiche sociali, si è così ritagliata un ruolo parallelo, dandosi il ruolo da “assessora ombra” alla sanità, con il risultato di lanciare un messaggio chiaro: “se non lo fai tu, lo faccio io”. Una frase che suona più come una pugnalata istituzionale, che come una mano tesa”.

Michele Pais: “Le cure sono un diritto, non un favore”

“Ma per quale ragione i sardi che hanno problemi di salute, e che non trova non risposte dalla sanità pubblica – che dopo due anni di governo Todde è peggiorata in ogni servizio – dovrebbero essere ricevuti in forma privata e “ambulatoriale” dall’assessore del Lavoro?”. Il leghista Michele Pais, ex presidente del Consiglio regionale sembra non gradire la scelta di Desirè Manca. “Cosa potrebbe fare l’assessore, in forma privata e che non ha fatto in forma generale – si chiede Pais -? Ascoltare solamente? O sostituirsi al CUP, che non funziona, trovare soluzioni ad persoman? Per capire. Certo, i cittadini disperati ed esasperati da una sanità che non funziona, sono pronti a fare questo e altro, per ricevere una prestazione sanitaria urgente. Le cure sono diritto. Non è un favore, per gentile intercessione. E chi non va alla sua corte, chi non bussa al suo ufficio, chi non può muoversi, o semplicemente, chi non si umilia, peggio per lui?. Un’azione del genere è la più grande certificazione del fallimento della sanità regionale. Da dimissioni. Altro che decadenza. Lo trovo un fatto gravissimo. Mi auguro che la presidente Todde intervenga. Siamo al grottesco e ben oltre la decenza”.

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