Le macerie in via don Minzoni a Sassari.
A più di due mesi dall’esplosione che lo scorso 30 giugno ha devastato l’ultimo piano di una palazzina all’angolo tra via Principessa Maria e via Don Minzoni a Sassari, l’area resta in stato di abbandono, con transenne che proteggono ancora cumuli di cemento e macerie. Due auto rimangono schiacciate sotto i detriti, mentre residenti e commercianti denunciano l’insicurezza e le difficoltà quotidiane causate dalla situazione.
L’esplosione, originata da una fuga di gas, ha sorpreso anche i vigili del fuoco già impegnati nei controlli, generando una pioggia di calcinacci che ha colpito i veicoli parcheggiati lungo la strada e riempito l’area di polvere e frammenti. Nonostante la gravità dell’evento e i danni provocati, le operazioni di rimozione e messa in sicurezza risultano ancora incomplete, alimentando frustrazione tra chi abita o lavora nelle vicinanze.
Commercianti e cittadini segnalano come la permanenza dei detriti non sia solo un problema estetico: l’area resta pericolosa e poco accessibile, scoraggiando il passaggio e penalizzando le attività locali, alcune delle quali cercano di riaprire al pubblico. La lentezza burocratica e la complessità degli interventi emergono come ostacoli evidenti, lasciando una zona centrale della città in condizioni di evidente degrado, mentre la vita quotidiana continua a scorrere intorno a una ferita rimasta aperta nel tessuto urbano.