La difesa sostiene che il duplice omicidio di Porto Torres era pianificato.
La difesa di Fulvio Baule, il 42enne che uccise i suoceri a Porto Torres e ferì la ex con l’ascia, sostiene che il duplice omicidio non era premeditato. Secondo il difensore, non solo c’era assenza di pianificazione del delitto, ma anche uno stato temporaneo di incapacità di intendere e di volere.
L’avvocato del killer ha chiesto le attenuanti generiche per il 42enne di Ploaghe accusato di aver ucciso i suoceri, Basilio Saladdino e Liliana Mancusa, a colpi d’ascia il 26 febbraio 2022 a Porto Torres, e di aver ridotto in fin di vita la moglie, Ilaria Saladdino, dalla quale si era recentemente separato. Le richieste sono state presentate alla Corte d’Assise di Sassari.
Nella precedente udienza, la pm Enrica Angioni aveva richiesto l’ergastolo per Baule, con l’aggravante della crudeltà, della premeditazione e della commissione del reato alla presenza di minori, i due figli gemelli della coppia di un anno di età. La pm ha anche chiesto l’isolamento diurno per un anno e la decadenza della potestà genitoriale.
Secondo la difesa, però, non c’è stata premeditazione, perché non vedeva i suoceri da sei mesi e l’incontro con loro quella sera è stato casuale, perché stava portando i bambini all’ex moglie. Secondo il legale, ha preso l’ascia dall’auto perché voleva intimorire il suocero.
La difesa ha anche chiesto alla Corte di rivalutare le perizie psichiatriche, una di parte e una disposta dal giudice, che risultano contraddittorie. Entrambe riconoscono l’esistenza di un disturbo borderline della personalità e una dipendenza affettiva. Tuttavia, per il perito della Corte, tale disturbo non avrebbe influito sulla capacità di intendere e di volere dell’imputato. La difesa sostiene il contrario, ovvero che deve essergli riconosciuta l’incapacità di astenersi dall’impeto di uccisione. L’11 giugno sono previste le eventuali repliche, dopodiché la Corte si riunirà in camera di consiglio per emettere la sentenza.