Elisabetta Canalis e l’odio online.
Non solo ”Phica.eu” e ”Mia Moglie”, che sono finiti al centro di un’inchiesta, ma le donne, sopratutto quelle celebri devono affrontare anche l’odio di gruppi legati alla manosfera. È successo recentemente a Elisabetta Canalis, che è stata presa di mira sui social per un’intervista rilasciata tempo fa in cui parlava dell’ex marito Brian Perri.
Proprio la stessa era finita sul gruppo Phica.eu, dove alcune foto più sexy erano state postate senza il suo consenso. Ora si trova ad affrontare una nuova ondata di odio online. Non che le sue parole destassero scandalo, ma secondo “La società femminista”, un gruppo che conta più di 15.000 followers, frequentato per lo più da incel, sono state tacciate come un “attacco al genere maschile”. La pagina sui social, che è nota per passare sotto lo scanner le parole di ogni donna famosa o meno, ha così estrapolato la sua intervista per darla in pasto ai suoi followers, che l’hanno anche insultata anche sul suo aspetto fisico, sul suo passato da velina e sulla sua età.
La showgirl di Sassari aveva dichiarato tempo fa: “per molti uomini è irritante vedere donne che praticano sport maschili. La forza fisica è una parte della costruzione sociale della virilità: vedono in pericolo la loro identità. Accettarla è uno sforzo incredibile. Lo capiscono, ma si devono adeguare”. Elisabetta raccontava di essere stata lasciata da Brian Perri che non accettava che praticasse kickboxing a livello agonistico e tornasse a casa spesso piena di ferite. Così si era sfogata dando una personale considerazione come gli sport da combattimento non sono considerati femminili. Le sue parole sono state riprese dalla pagina e qui è nato il linciaggio.
Il post della pagina ha totalizzato centinaia di commenti e reazioni, rafforzando proprio il concetto che la Canalis voleva esprimere. Tra i commenti, infatti, c’è chi dichiara che gli sport come il calcio e le arti marziali praticati dalle donne sono ridicoli. Gli attacchi all’ex Velina di Striscia la Notizia mostrano ancora una volta come il web sia un terreno dove attecchisce l’odio verso le donne e come sia ancora difficile fermarlo.