Il ritorno della reporter Emanuela Pala da Israele.
Un ritorno in Italia carico di emozione e tensione segna la vicenda della giornalista Emanuela Pala, 38 anni, inviata di La7 per Piazza Pulita, dopo venti giorni di viaggio con la Global Sumud Flotilla e una prigionia in Israele. La reporter originaria di Sassari descrive momenti di estrema difficoltà, sofferenza e paura, raccontando di essere stata rinchiusa in una cella con altre 14 donne senza materassi, con luci accese ogni mezz’ora e continue intimidazioni armate. Per giorni ha avuto accesso a un solo pasto e acqua inadeguata, mentre i farmaci salvavita e i beni di prima necessità venivano negati a chi ne aveva bisogno.
La fuga dalla barca a vela, abbordata da circa trenta soldati, è stata caratterizzata da minacce dirette e immobilizzazione forzata sulla prua. Nonostante ciò, la solidarietà tra i passeggeri e piccoli gesti di resistenza, come cantare canzoni tradizionali, hanno permesso di mantenere un minimo di spirito collettivo. A Roma, all’arrivo a Fiumicino insieme ad altri 25 connazionali, Emanuela ha trovato accoglienza calorosa dai familiari e dalle autorità, sebbene abbia perso tutto il suo materiale professionale e i documenti personali.
Ora finalmente libera, la giornalista punta a raccontare la propria esperienza e a sensibilizzare sull’emergenza a Gaza, sottolineando il sostegno ricevuto dalla redazione e dai cittadini. Giovedì sera condividerà la sua testimonianza su Piazza Pulita, evidenziando la durezza della detenzione e l’importanza della libertà di reportage.