Oltre 300 tutti i giorni in fila per chiedere un aiuto, a Sassari è emergenza povertà

La situazione all’esterno della Casa della solidarietà a Sassari.

In un anno sono aumentati del 50% i poveri che ogni giorno si rivolgono alla Casa della Fraterna Solidarietà di Sassari, fondata 15 anni fa da Aldo Meloni, che ne è anche il presidente. Un dato allarmante, specchio anch’esso di una pandemia mondiale che non dà tregua e che ai poveri di un tempo aggiunge i nuovi poveri. Persone che hanno perso il lavoro o hanno chiuso le loro attività nell’ultimo anno o molto spesso anziani che hanno a casa figli e nipoti da mantenere.

“Gli anziani che sopportano il carico dei loro familiari indigenti rappresentano al momento il 70% dei nostri ospiti – dice Meloni -. A queste persone non chiediamo nulla riguardo alla loro vita, al perché si rivolgono a noi. Li aiutiamo e basta”. Ogni mattina alle 10.30, dal lunedì al sabato, oltre 300 persone si mettono in fila fuori della struttura in Corso Margherita di Savoia per aspettare la loro busta contenente generi di prima necessità, che poi cucineranno a casa propria.

E per cucinare il cibo, occorre il gas. E Meloni ha pensato anche a questo, a fornire le bombole. Solo nel 2020, la struttura da lui gestita ha speso 10.000 euro nell’acquisto di bombole da destinare ai poveri. Solo questa mattina, ne sono state consegnate otto. “Sino a poco tempo fa, aiutavamo queste persone a pagare anche le bollette – prosegue Meloni -. ma la pandemia ha reso problematico il recarsi in banca ed abbiamo dunque deciso di integrare i generi alimentari con le bombole a gas. A me non interessa il fatto che qualche furbetto potrebbe approfittarsi di questo. A noi interessa solo aiutare queste persone che in un anno sono passate da 200 a 300 ospiti quotidiani”.

Ma cosa spinge Aldo Meloni ad aiutare queste persone? “Sono una persona credente e mi spinge la fede e la misericordia, ma soprattutto il fatto che anche io ho vissuto momenti di grave difficoltà economica e questo mi ha spinto ad occuparmi del prossimo”. Aldo Meloni, sposato e padre di due figlie, era un impiegato della Banca popolare di Sassari. Quando stava arrivando ai vertici della banca, questa venne assorbita dal Banco di Sardegna e Meloni venne licenziato a 55 anni.

Da dirigente bancario si è ritrovato ad essere disoccupato e contemporaneamente sua moglie viene colpita da un ictus, del quale riporta anche oggi le conseguenze. Decide di rimboccarsi le maniche e riesce a raggiungere la pensione e porta contemporaneamente avanti una lotta per far aprire a Sassari una Stroke Unit, per le persone che, come sua moglie, avevano avuto un ictus.

Poi, quindici anni fa, l’apertura della Casa della Fraterna Solidarietà, che si finanzia grazie al 5 per mille e alle donazioni dei tanti sassaresi che sono solidali e anonimamente fanno bonifici destinati alla struttura, i cui riferimenti bancari si possono trovare nel sito internet della struttura. “Stamattina è venuto un ragazzo ed aprendo la busta con i prodotti donatigli, mi ha guardato in faccia e mi ha detto: Signor Aldo, sa quante persone mangeranno da qui? Questa è la mia gioia più grande”, conclude Meloni.

L’aumento dei poveri a Sassari è confermato anche dall’assessore ai Servizi sociali Antonio Sassu. “Come amministrazione comunale abbiamo aiutato le famiglie oltre che con i fondi statali e regionali, anche attraverso i buoni spesa – afferma Sassu -. Abbiamo ricevuto 2500 domande per i buoni e ne abbiamo approvato 2.200. Quindi al momento 2.200 nuclei familiari di Sassari, usufruiscono di questo nostro aiuto. Non possiamo fare confronti con i dati precedenti, dal momento che viviamo una situazione eccezionale, mai verificatasi prima. Certo è che l’aumento dei poveri, purtroppo, è innegabile”.

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