Esplosione palazzina a Sassari, forse non è stato un incidente

Palazzina esplosa Sassari

L’esplosione sarebbe stata causata da un tentato suicidio nella palazzina di Sassari.

Si fa sempre più concreta l’ipotesi di un tentato suicidio per l’esplosione in una palazzina avvenuta lunedì a Sassari, causata da una fuga di gas. Nell’incidente è rimasto gravemente ferito un 63enne, che abita nell’immobile, ora in coma al Santissima Annunziata con ustioni di secondo grado sul 70% del corpo.

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Bombole e rubinetti aperti.

I rilievi effettuati ieri dai vigili del fuoco e dalla polizia scientifica hanno portato alla luce un elemento cruciale: nell’abitazione da cui è partita l’esplosione sono state trovate due bombole del gas staccate dall’impianto e con i rubinetti aperti. Un dettaglio che spinge gli investigatori della Squadra mobile, coordinati dalla Procura di Sassari, a considerare seriamente un’ipotesi diversa da quella dell’incidente domestico.

La dinamica.

L’esplosione è avvenuta intorno alle 12:30, pochi istanti dopo l’arrivo dei vigili del fuoco, allertati per un forte odore di gas proveniente dallo stabile. La deflagrazione ha distrutto l’appartamento e fatto saltare il tetto della mansarda sovrastante, scaraventando in strada interi pezzi di muro e facciata. Alcune auto parcheggiate sono state completamente distrutte dalle macerie.

Due passanti sono rimasti lievemente feriti dai detriti, mentre nessuno dei vigili del fuoco è stato coinvolto, fortunatamente. Dopo aver domato le fiamme con l’autogru, i soccorritori hanno trovato Lambroni sotto le macerie, nella zona della cucina. Estratto in condizioni disperate, è stato affidato alle cure del 118.

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