I furti al cimitero di Sassari.
Non solo un danno economico, ma una ferita emotiva profonda. È questo l’effetto lasciato dai ripetuti furti e atti vandalici che, negli ultimi tempi, colpiscono il cimitero monumentale di Sassari. Diverse tombe sono state violate: sparite lapidi, fotografie, ornamenti sacri e oggetti in bronzo, mentre in altri casi le strutture funebri sono state danneggiate senza apparente motivo se non quello di distruggere.
Tra chi ha denunciato quanto accaduto c’è chi ha trovato la tomba dei propri cari svuotata di ogni memoria: le immagini, i nomi incisi, il granito stesso sono stati portati via. In alcuni episodi, i ladri hanno persino tentato di rimuovere crocifissi e statue ornamentali, fermati solo da circostanze fortuite. Il danno non si limita all’aspetto affettivo: ripristinare una tomba costa centinaia, se non migliaia, di euro.
Secondo chi gestisce la struttura, mancano strumenti e risorse per contrastare efficacemente questi episodi. L’area si estende per oltre 16 ettari e non è attualmente dotata di videosorveglianza né di servizio di guardiania. Eppure, proprio da qui potrebbe partire una risposta concreta, per restituire rispetto e sicurezza a un luogo che dovrebbe custodire memoria e pace.