Fusione aeroporti del nord Sardegna in sospeso, si attende sentenza

Si attende la sentenza del tribunale di Cagliari per la fusione degli aereoporti.

Bisognerà aspettare la sentenza del Tribunale civile di Cagliari per capire se la fusione degli aeroporti sardi del nord Sardegna, Alghero e Olbia, potrà procedere o sarà bloccata.

La sezione specializzata in materia di impresa ha respinto il ricorso presentato dalle società di gestione, Sogeaal e Geasar, contro la sospensione degli effetti della fusione decisa dal tribunale civile di Cagliari a settembre. La Regione ha impugnato le delibere delle assemblee straordinarie di Geasar di Olbia e di Sogeaal di Alghero del 29 maggio 2023, in cui era stato approvato il progetto di fusione in cui Geasar sarebbe stata incorporata da Sogeaal.

I giudici hanno ritenuto che l’interesse principale della Regione, un organo rappresentativo di interessi pubblici, sia quello di sospendere la delibera che comporterebbe la violazione del suo diritto di approvazione preventiva di un’operazione straordinaria che comporta la chiusura della società partecipata e la sua integrazione in un’altra entità. Le conseguenze negative per le società coinvolte nella fusione devono essere considerate meno importanti rispetto all’interesse pubblico, il quale è lasciato alla sola valutazione (discrezionale) della Regione.

 “La sentenza del Tribunale Civile di Cagliari, che rigetta il reclamo verso l’ordinanza che aveva sospeso la fusione degli aeroporti del nord Sardegna, Alghero e Olbia, ribadisce le ragioni della Regione e soprattutto rimette al centro il suo ruolo come garante dell’interesse pubblico”.

Lo ha dichiarato l’assessore dei Trasporti, Antonio Moro, durante la conferenza stampa convocata questo pomeriggio nella sede dell’assessorato. “Sotto l’aspetto sostanziale, il provvedimento – prosegue l’esponente della Giunta Solinas – mette una pietra tombale al progetto di fusione e privatizzazione degli aeroporti sardi, così come c’era stato prospettato dal fondo di investimento privato F2i. Questo rappresenta – conclude Moro – una grande conquista nell’interesse della Sardegna e a tutela dei diritti dei sardi,  a incominciare dal diritto alla mobilità”.

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