Addio a Gianni Francioni.
È scomparso all’età di 75 anni il professor Gianni Francioni, originario di Sassari e figura centrale del panorama intellettuale italiano, soprattutto, interprete innovativo dell’opera di Antonio Gramsci. Professore emerito all’Università di Pavia, dove ha insegnato Storia della filosofia fino all’anno accademico 2019-2020, Francioni ha rappresentato un punto di riferimento per generazioni di studenti e studiosi, distinguendosi per la sua rigorosa onestà intellettuale, la passione civile e un instancabile impegno nella ricerca.
Nato nel capoluogo del Nord Sardegna nel 1950, Francioni si era laureato in Filosofia nel 1972 presso l’Università di Pavia. Alla sua carriera accademica ha affiancato un’intensa attività scientifica, culturale e istituzionale. È stato professeur invité all’École Normale Supérieure di Lione e professore distaccato presso il Centro Interdisciplinare “Beniamino Segre” dell’Accademia dei Lincei. Socio onorario e membro di numerose accademie, comitati scientifici e redazioni di riviste, ha dato un contributo decisivo agli studi sull’illuminismo lombardo e su autori come Cesare Beccaria e Pietro Verri.
Tra le sue opere principali si ricordano La prima redazione del “Dei delitti e delle pene” (1981), Per conquistar paese alla ragione (1999), Gli illuministi e lo Stato (2012), oltre alle edizioni critiche di testi fondamentali dell’illuminismo italiano. Per oltre trent’anni ha diretto la rivista Studi settecenteschi e ha fondato il portale Illuminismo lombardo. Di rilievo internazionale è stato il suo ruolo nella direzione dell’edizione nazionale delle opere di Cesare Beccaria e, più recentemente, nella presidenza del comitato per l’edizione nazionale delle opere di Pietro Verri.
Ma è nel campo degli studi gramsciani che Francioni ha segnato un vero spartiacque. Tra i volumi più significativi: L’officina gramsciana (1984), Tre studi su Gramsci (1988), Il raggio e i prismi (1992), e le edizioni critiche e anastatiche dei Quaderni. La sua attività editoriale e interpretativa ha avuto un impatto duraturo sul modo in cui Gramsci è letto e studiato a livello internazionale.
Francioni era vicepresidente e direttore scientifico della Fondazione Casa Gramsci di Ghilarza, membro del comitato dei garanti della Fondazione Gramsci, presidente della Ghilarza Summer School, nonché promotore instancabile della diffusione del pensiero gramsciano. Amava profondamente la Sardegna, Ghilarza e il mare, che considerava parte della sua identità più profonda.
All’inizio di maggio era stato insignito del Premio Antonio Feltrinelli 2025 per le Scienze Filosofiche, uno dei massimi riconoscimenti culturali italiani assegnati dall’Accademia Nazionale dei Lincei. Un premio che ha suggellato una carriera densa di contributi originali, profondi e rigorosi.
La sua scomparsa lascia un vuoto nel mondo della cultura italiana ed europea. Studioso brillante, docente appassionato, cittadino consapevole e impegnato, Francioni ha continuato a lavorare fino all’ultimo, testimoniando con la sua vita il valore della ricerca come esercizio di libertà e responsabilità. La comunità accademica, i colleghi, gli studenti e tutti coloro che hanno incrociato il suo cammino lo ricordano con affetto, gratitudine e ammirazione.