Grave dopo un’ischemia l’arcivescovo emerito di Sassari ed ex vescovo di Tempio

Grave dopo un’ischemia l’arcivescovo emerito di Sassari padre Paolo Atzei.

Sono gravi, ma stabili, le condizioni dell’arcivescovo emerito di Sassari, padre Paolo Atzei. Il religioso è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma in seguito ad un’ischemia.

“A seguito del malore che ha colpito monsignor Paolo Atzei, arcivescovo emerito di Sassari, la comunità francescana di Santa Maria di Betlem intensifica la preghiera, affidando al Signore, alla Vergine Assunta e all’intercessione del Beato Zirano il carissimo confratello. Ad oggi le sue condizioni, a seguito dell’ischemia di venerdì 16 settembre, risultano stabili ma serie“.

L’ex arcivescovo metropolita di Sassari, monsignor Paolo Atzei, ha compiuto 80 anni lo scorso 21 febbraio. Il francescano venne nominato il 14 settembre 2004 da Papa Giovanni Paolo II quale successore del defunto monsignor Salvatore Isgrò, scomparso il 2 maggio precedente. La presa di possesso dell’arcidiocesi, invece, risale al 31 ottobre dello stesso anno e si è conclusa il 27 giugno 2017, quando Papa Francesco accettò la rinuncia per raggiunti limiti di età nominando a successore monsignor Gianfranco Saba.

Nato a Mantova il 21 febbraio 1942, è originario di Simala, in provincia di Oristano. Il 17 settembre 1959, con l’emissione della prima professione, entrò nell’ordine dei frati minori conventuali, concretizzando con la professione solenne il 27 ottobre 1963. Venne ordinato presbitero il 18 dicembre 1966.

Nel 1993, esattamente l’8 febbraiopadre Paolo, come tutt’oggi viene chiamato, ricevette la nomina a vescovo di Tempio-Ampurias, succedendo a monsignor Pietro Meloni, precedentemente nominato vescovo di Nuoro. Orgogliosamente interista, più volte non ha mancato di rimarcare i profitti illeciti legati all’immigrazione clandestina: “In certi casi si strumentalizzano i barconi o i naufragi che suscitano emozione a fini politici o persino speculativi, il caso di Mafia Capitale dovrebbe dirci qualche cosa”, conclude con “davanti a chi invade ci si cautela“.

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