Cresce il numero dei morti per incidenti stradali a Sassari.
Sassari e il nord Sardegna tornano a fare i conti con una mobilità ormai pienamente ripartita dopo gli anni della pandemia. Più auto in circolazione, più spostamenti per lavoro, studio e turismo, ma anche più incidenti. È questo il quadro che emerge dai dati Istat sugli incidenti stradali del 2024, che per la Sardegna – e in particolare per la provincia di Sassari – raccontano una storia fatta di luci e ombre.
Sassari: incidenti stradali stabili, ma cresce il numero delle vittime.
Nel 2024, in provincia di Sassari si sono verificati 1.445 incidenti stradali, un dato sostanzialmente in linea con il 2023 (1.428). A colpire, però, è il numero dei decessi: 34 vittime, contro le 26 dell’anno precedente. Otto morti in più che segnano un aumento netto e che riportano l’attenzione sulla gravità degli incidenti, più che sulla loro quantità. I feriti restano pressoché stabili (1.970 nel 2024 contro 1.973 nel 2023), ma il dato sulle vittime pesa come un macigno, soprattutto se confrontato con l’andamento nazionale, dove nel complesso si registra un leggero calo dei decessi.
Sardegna in controtendenza rispetto all’Italia.
Allargando lo sguardo all’intera regione, il 2024 si chiude con 3.583 incidenti, 113 morti e 4.908 feriti. Rispetto al 2023, aumentano sia gli incidenti (+5,7%) sia i feriti (+6,3%), ma soprattutto crescono le vittime (+2,7%), in netta controtendenza rispetto al dato nazionale, che segna un lieve -0,3%.
Ancora più significativo è il confronto con il passato: rispetto al 2010, in Sardegna le vittime sono aumentate del 6,6%, mentre in Italia nello stesso periodo si registra una forte diminuzione (-26,3%). Un segnale che indica come l’isola stia facendo più fatica a migliorare i livelli di sicurezza stradale.
Il confronto con le altre province.
Nel 2024 Sassari è la provincia con il numero più alto di incidenti, seguita da Cagliari. A Nuoro si registra invece un calo delle vittime, mentre Oristano e Sud Sardegna mostrano dati altalenanti. Sassari si colloca in una fascia critica: non la peggiore in assoluto, ma certamente tra quelle dove la gravità degli incidenti è aumentata. Il tasso di mortalità regionale si attesta a 3,2 decessi ogni 100 incidenti, un valore superiore alla media nazionale (1,7) e che non accenna a diminuire.
Utenti vulnerabili e pedoni: un campanello d’allarme.
Anche nel Sassarese, come nel resto dell’Isola, cresce l’incidenza degli utenti vulnerabili: bambini, giovani e anziani. Nel periodo 2019-2024 aumenta in particolare il peso dei pedoni coinvolti in incidenti mortali, un dato che richiama l’attenzione sulla sicurezza nei centri urbani e lungo le strade provinciali, spesso poco illuminate o prive di attraversamenti protetti. Dietro ai numeri ci sono anche i costi. In Sardegna, l’incidentalità stradale nel 2024 ha generato un costo sociale di oltre 471 milioni di euro, circa 300 euro per abitante. Una spesa che pesa non solo sulle casse pubbliche, ma sull’intera comunità.
La sfida per Sassari e l’isola.
Gli obiettivi europei parlano chiaro: dimezzare vittime e feriti gravi entro il 2030 e puntare alla “zero vittime” entro il 2050. Ma i dati dicono che la Sardegna, e Sassari in particolare, stanno andando nella direzione opposta. Più traffico, più velocità, infrastrutture spesso inadeguate e comportamenti a rischio continuano a trasformare le strade in luoghi pericolosi. La sfida, oggi, non è solo ridurre il numero degli incidenti, ma abbassarne la gravità, perché dietro ogni statistica ci sono vite spezzate e famiglie che pagano il prezzo più alto.




