Dal 24 giugno Liquida a Saccargia, ecco gli ospiti
Dal 24 al 27 luglio, davanti alla basilica di Saccargia, torna il festival di letteratura giornalistica Liquida: ecco gli ospiti. Giunto alla settima edizione, l’evento è organizzato dal Comune di Codrongianos con Lìberos.
“La longevità e l’elevata qualità del festival – commenta Giovanni Scanu, consigliere comunale di Codrongianos e ideatore di Liquida – dimostrano che anche una piccola realtà come la nostra può contribuire con successo alla crescita culturale e sociale della comunità attraverso l’analisi di tematiche complesse e delle dinamiche del presente. Liquida è un faro puntato su ciò che accade nel mondo grazie allo sguardo attento di ospiti di altissimo livello, che ringraziamo per aver accolto il nostro invito, e all’impegno di tutti coloro che a vario titolo lavorano, da sette anni, per costruire un festival sempre nuovo e fedele ai principi della corretta informazione”.
Assostampa e anteprime
“Anche in questa edizione si rinnova la collaborazione con Assostampa, che curerà una tavola rotonda dedicata alla professione giornalistica. Ne saranno protagoniste Susi Ronchi e Valeria Palumbo, con il coordinamento di Simonetta Selloni, presidente dell’Associazione Stampa Sarda. In attesa della quattro giorni, sono previste due anteprime del festival: la prima si terrà lunedì 30 giugno a Cargeghe e vedrà protagonista Luigi Manconi con il suo libro “La scomparsa dei colori” (Garzanti) in cui racconta la progressiva perdita della vista. L’autore dialogherà con Gemma Maurizi nello spazio antistante alla biblioteca comunale”.
“Nella seconda, prevista al Padiglione Tavolara di Sassari martedì 15 luglio, si parlerà invece degli effetti del turismo incontrollato con Cristina Nadotti, che affronta il problema nel saggio “Il turismo che non paga” (Edizioni Ambiente). Al suo fianco, Elias Vacca e Franco Cuccureddu. Entrambe le anteprime inizieranno alle 19″. Ecco tutti gli ospiti di questa edizione di Liquida festival.
Gli ospiti del festival Liquida 2025
Storica, già docente di Storia moderna dell’università La Sapienza di Roma, Anna Foa è autrice di numerosi studi che a partire dagli anni Ottanta si sono concentrati in particolare sulla storia degli ebrei in Italia e in Europa. A Liquida porterà il suo ultimo saggio “Il suicidio di Israele” (Laterza) in cui analizza e condanna le scelte suprematiste del governo Netanyahu con la convinzione che lo Stato di Israele debba porre fine all’occupazione e favorire la creazione di uno Stato palestinese. Il saggio ha appena vinto il Premio Strega Saggistica.
Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, porterà all’attenzione del pubblico “La cultura è di tutti” (Egea), scritto con Paola Dubini, saggio in cui gli autori riflettono su alcune questioni legate alla produzione e alla fruizione della cultura come, ad esempio, la rilevanza della cultura materiale nell’era del digitale, il rapporto tra discipline in apparenza lontane ma che proprio insieme sviluppano conoscenza, l’importanza di coinvolgere la comunità in un’ottica di inclusione e accessibilità – fisica, intellettuale ed economica – di un patrimonio che deve essere vissuto come di tutti.
Roscia e Canova
Con un monologo tratto da “Errorario. Piccolo dizionario degli errori grammaticali, dei dubbi e dei tormentoni linguistici” e “Boomerario. Manuale semiserio di sopravvivenza linguistica”, entrambi editi da Rai Libri, salirà sul palco di Liquida anche lo scrittore, docente di comunicazione e critico enogastronomico Massimo Roscia. Nel primo saggio, l’autore va alla ricerca del significato autentico di alcuni vocaboli, della loro etimologia, delle origini, della storia, del valore stilistico e dell’uso corretto. Il secondo è invece un prontuario, una bussola, un decodificatore utile e divertente per conoscere meglio i giovani, il loro gergo e non apparire ai loro occhi un po’ troppo… cringe.
Sarà ospite di Liquida anche l’economista e divulgatore scientifico Luciano Canova, che presenterà i saggi “Economia dell’ottimismo” e “L’economista sul tapis roulant”, entrambi editi da Il Saggiatore. Nel primo l’autore riflette, senza sminuirli, sui grandi problemi di oggi, proponendo però una visione ottimista per il futuro: secondo l’autore, come ci dimostrano le innovazioni del XX secolo, quando agiamo convinti di poter cambiare in meglio la realtà, si riesce a ottenere risultati positivi duraturi. Nel secondo, invece, Canova utilizza la metafora sportiva del tapis roulant – con tanto di percorso scandito in riscaldamento, allenamento, defaticamento e stretching – per rendere accessibile a tutti una materia all’apparenza ostica come l’economia.
Con “L’eleganza del vuoto. Di cosa è fatto l’universo” (Feltrinelli) salirà sul palco di Liquida anche Guido Tonelli, fisico al CERN di Ginevra e docente all’università di Pisa. Nel saggio intreccia le scoperte della fisica relative all’universo con le intuizioni dei più grandi filosofi e pensatori, per dimostrare che il vuoto è in realtà una presenza sottile e potente che condiziona ogni cosa.
Bassu e Giulia giornaliste
Di libertà, diritti e deriva democratica si parlerà invece con Carla Bassu, docente di Diritto pubblico comparato all’università di Sassari, e Antonio Nicita, docente di Politica economica all’università Lumsa di Roma. Nel suo nuovo saggio “Libertà fondamentali e regressione costituzionale” (Il Mulino), Bassu indaga la sempre più diffusa compressione delle libertà individuali – si pensi alla libertà di espressione, ai diritti delle donne o alla condizione dei migranti –, che accomuna sistemi diversi per origine e tradizione istituzionale. Per arginare la deriva democratica è quindi necessario promuovere una alfabetizzazione politica e mediatica dei cittadini, sempre più distanti dal dibattito politico”.
“Con l’opera “Il tempo dell’odio” (Il Mulino), Nicita si concentra invece sul come e sul perché le parole si trasformano sempre più spesso in strumento politico e di aggressione, parole che, manipolando la libertà di espressione, minacciano le democrazie e di fatto limitano la libertà di chi è vittima dei discorsi d’odio”.
Saranno poi ospiti della consueta tavola rotonda organizzata con Assostampa le giornaliste Susi Ronchi e Valeria Palumbo. Ronchi porterà a Liquida “Le verità” – realizzato da GiULiA Giornaliste, di cui la cronista è coordinatrice, in collaborazione con l’università di Cagliari –, saggio in cui si riflette sui diversi tipi di verità e sugli strumenti utili a difendersi dalle notizie false, in cui si mescolano propaganda e informazione. Palumbo, caporedattrice del settimanale «Oggi», parlerà invece de “La voce delle donne. Pioniere e ispiratrici del giornalismo italiano” (Laterza), saggio dedicato alla storia e alle storie di giornaliste, fotografe, inviate di guerra che hanno dato un contributo fondamentale al giornalismo italiano rivendicando, nel contempo, i diritti delle donne. Coordinerà il confronto Simonetta Selloni, presidente dell’Associazione Stampa Sarda.
La giornalista e conduttrice Natascha Lusenti porterà sul palco di Liquida “Il coraggio di contare. Storie di donne, finanza ed etica nell’Italia contemporanea” (Il Saggiatore), in cui si esplora il denaro come prodotto umano, mezzo di cambiamento e strumento etico attraverso una raccolta di esperienze che infrangono il luogo comune secondo cui donne e finanza apparterrebbero a due universi distanti e incomunicabili, e alla scoperta di chi ogni giorno lavora per trasformare la ricchezza in qualcosa di tangibile e positivo per la comunità.
Tornerà a Liquida anche Barbara Serra con il suo nuovo libro “Fascismo in famiglia” (Garzanti), in cui ricostruisce, attraverso documenti d’archivio, fotografie e testimonianze, la storia di Vitale Piga, suo nonno: eroe di guerra, prima antifascista, poi collaboratore del regime, infine podestà di Iglesias e Carbonia. Un viaggio intimo nella storia della propria famiglia, un confronto con la propria identità.
Spazio anche all’architetto e scrittore Gianni Biondillo, che nel saggio “La costruzione del potere” (Marsilio) getta uno sguardo nuovo, personale e politico, sull’architettura fascista analizzando le vicende dell’epoca, seguendo carriere e destini di architetti, ricercatori, critici, designer e ingegneri per lo più conosciuti solo agli addetti ai lavori, e riflettendo sul fatto che non ha senso parlare di una generica «architettura fascista». Diversi sono infatti gli stili, i protagonisti e il rapporto, conflittuale o condiscendente, di molti di essi con la classe dirigente.
Giuliana Sgrena
Da inviata di guerra porterà a Liquida la sua testimonianza la giornalista Giuliana Sgrena con il saggio “Me la sono andata a cercare. Diari di una reporter di guerra” (Laterza), dove racconta, tra gli altri, gli incontri con donne e uomini straordinari, il ricordo dei colleghi che hanno pagato con la vita la loro volontà di testimonianza e il peso che tutto questo ha lasciato nella sua esistenza, soprattutto il rimorso per la morte di Nicola Calipari, colui che l’aveva liberata dal sequestro di un gruppo islamista in Iraq e che venne ucciso da un soldato americano sull’auto che li stava portando all’aeroporto di Baghdad. Per anni, alla sindrome del sopravvissuto si è accompagnata l’accusa, da parte del mondo tutto maschile del giornalismo di guerra, di ‘essersela andata a cercare’, perché una donna non avrebbe dovuto essere lì. Questo libro è proprio la rivendicazione di una vita spesa – da donna – in prima linea.