Le indagini sull’uomo morto nel carcere di Bancali.
Svolta nell’inchiesta sulla morte di Graziano Piana, il detenuto 51enne di Sassari ucciso nella notte tra il 26 e il 27 luglio 2022 nel carcere di Bancali dal compagno di cella, Giuseppe Pisano. A oltre tre anni dal tragico episodio, la Procura di Sassari ha iscritto nel registro degli indagati un agente della polizia penitenziaria, in servizio quella notte come assistente capo coordinatore con funzioni di sorveglianza generale, accusandolo di omicidio colposo. Secondo il sostituto procuratore Paolo Piras, l’agente avrebbe commesso gravi errori nella gestione di Pisano, 30enne di Austis con gravi disturbi psichiatrici, che la notte dell’aggressione colpì Piana con uno sgabello e poi con un bastone, provocandone la morte poche ore dopo in ospedale.
Le relazioni dei carabinieri e le consulenze psichiatriche, stando a quanto riporta La Nuova Sardegna, avevano evidenziato un rischio elevato di comportamenti violenti da parte di Pisano, arrestato il giorno prima per ubriachezza molesta e maltrattamenti in famiglia. Nonostante ciò, secondo l’accusa, l’agente avrebbe autorizzato l’ingresso del detenuto in cella con Piana senza adottare misure di sicurezza adeguate né informare il personale medico o lo staff multidisciplinare.
Il giudice dell’udienza preliminare aveva in precedenza assolto Pisano, ritenendolo incapace di intendere e volere, e disposto il suo ricovero in Rems per un periodo compreso tra 5 e 24 anni. La Procura sostiene che l’omissione dell’agente abbia avuto conseguenze fatali e il nuovo processo, davanti al gup, inizierà ad aprile per accertare se la morte di Graziano Piana avrebbe potuto essere evitata. I familiari confidano ora in un chiarimento giudiziario dopo anni di attesa.





