Muore cadendo dalla scogliera a Stintino, forse un malore

Un 74enne è morto nella notte cadendo dalla scogliera a Stintino.

Si è conclusa nel cuore della notte tra martedì e mercoledì scorso l’operazione di recupero del corpo senza vita di un turista italiano di 74 anni, precipitato per diversi metri sulla scogliera, in località “Cala Squalo” presso Capo Falcone nel comune di Stintino.

L’anziano, poi identificato come S. C., turista originario di Gioia del Colle la cui scomparsa era stata denunciata dai familiari alle forze dell’ordine, giaceva in un punto del litorale impervio e tale da rendere estremamente difficoltoso riuscire ad effettuare il recupero via terra.

Alla complessa attività operativa, coordinata dai militari dell’Arma dei carabinieri che hanno localizzato durante le perlustrazioni via terra il malcapitato, con ogni probabilità già deceduto a causa del violento impatto con le rocce provocato da un infortunio o da un malore, ha partecipato anche la Capitaneria di Porto Torres mediante l’impiego della dipendente motovedetta Sar Cp 810.

L’intervento del mezzo navale specializzato in attività di ricerca e soccorso ha avuto inizio a seguito della segnalazione pervenuta alle 20:50 di martedì sera alla sala operativa della Guardia Costiera turritana, da parte dei carabinieri di Stintino, relativa al ritrovamento dello scomparso che non dava segnali di vita e risultava non raggiungibile dal terreno sovrastante la scogliera.

È stato pertanto disposto l’immediato intervento della Cp 810, il cui equipaggio era nell’occasione composto dal C° 1ª cl Np Simone Lecci, dal 2° C Np/Ms Davide Falchi e dal Sc 1ªcl SCQS Stefano Sanna per offrire ogni possibile collaborazione nel recupero del corpo, operazione rivelatasi tutt’altro che agevole anche da mare, in ragione della presenza di scogli affioranti, del basso fondale e della limitata visibilità.

L’attività veniva portata a termine, nel cuore della notte, grazie anche al supporto del personale del Comando provinciale dei vigili del fuoco di SassariDistaccamento di Porto Torres – che, imbarcato sulla Motovedetta, entrava in acqua nei pressi del luogo dell’incidente, riuscendo a raggiungere il corpo dello sfortunato turista per posizionarlo su una barella galleggiante.

Veniva in questo modo trasbordato a bordo della Cp 810 per il successivo trasferimento in porto a Stintino dove lo attendevano, oltre ai militari del Comando della stazione dei carabinieri e della locale delegazione di spiaggia, anche il personale sanitario, medico legale compreso, che non poteva fare altro che constatare il decesso del malcapitato.

“Non si è trattato di un sinistro marittimo e dunque non è stato coordinato dalla Capitaneria di porto, ma l’intervento della notte scorsa testimonia, ancora una volta, l’importanza della collaborazione sinergica tra le forze armate e di polizia presenti sul territorio – afferma il Capo del Compartimento marittimo, capitano di fregata Gabriele Peschiulli – Purtroppo non è bastato per evitare il tragico epilogo della vicenda. Il fatto che ogni estate viene pagato un tributo in termini di infortuni e incidenti, anche mortali, occorsi a persone sugli scogli è un dato preoccupante che, a mio parere impone, oltre che uno scontato e generico invito alla necessaria prudenza da parte dei fruitori del mare, anche una riflessione condivisa tra gli Enti competenti per implementare ogni misura funzionale alla migliore salvaguardia della pubblica incolumità di chi intende accedere per amenità in porzioni di litorale oggettivamente insidiose”.

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