Il Natale malinconico di Sassari, tra strade vuote e speranze per il futuro

Il Natale 2020 a Sassari.

Sassari si risveglia senza quasi accorgersi che oggi è Natale. Tra divieti, autocertificazioni e spostamenti limitati la magia e la tradizione alla quale ci eravamo abituati e che davamo per scontata si è persa nei meandri del Dpcm e di quella “socialità minima” da tenere in questo periodo di emergenza sanitaria.

Anche se molti Comuni hanno tentato in molti modi di dare una parvenza di normalità, con varie installazioni, proiezioni musiche per accendere il Natale, quest’anno funestato dal coronavirus si chiude con un velo di tristezza e di malinconia.

Le strade, i ristoranti e i tavolini dei bar degli aperitivi vuoti ricordano anche a Natale la sofferenza di una città che combatte contro il nemico invisibile. Non mancano i controlli da parte delle forze dell’ordine, intensificati in questi giorni per garantire il rispetto delle regole.

I pochi spostamenti autorizzati, uno al giorno, saranno quelli per andare a trovare gli affetti più cari, genitori o nonni. Ma il Natale era anche un momento per ricongiungersi con i parenti che si vedevano meno, un momento da passare tutti insieme e dove per un giorno la famiglia si “allargava”. Tutto ciò è stato spazzato via dal coronavirus. Pian piano, da marzo, Pasqua, 25 aprile, 2 giugno per poi arrivare all’estate con la speranza che l’incubo fosse passato e si potesse ritornare gradualmente alla normalità.

Una doccia fredda che è arrivata questo autunno e che lascia molta tristezza anche per questo Natale. Un Natale di sacrificio, di malinconia ma soprattutto anche di speranza per un anno difficilissimo che volge al termine e con l’augurio, magari tra breve, di poter veramente festeggiare come si deve lasciandoci tutto alle spalle. Per un 2021 sotto l’insegna dei progetti, della ripartenza e del ritorno ad una normalità che a Sassari e in Italia manca da quasi un anno.

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