Naufragio nel Golfo dell’Asinara, Pinna resta ancora in silenzio

Davide Calvia e Giovannino Pinna

Il silenzio dell’indagato sul naufragio all’Asinara.

Si è chiuso con un nuovo silenzio l’ultimo interrogatorio di Giovannino Pinna, il 36enne sassarese indagato per omicidio e naufragio colposi in relazione alla morte del cugino Davide Calvia, avvenuta nell’aprile del 2023 durante una battuta di pesca nelle acque del Golfo dell’Asinara. Convocato nei giorni scorsi nella caserma dei carabinieri di Porto Torres, l’uomo si è nuovamente avvalso della facoltà di non rispondere davanti al pubblico ministero Lara Senatore, che lo aveva chiamato per chiarire alcuni aspetti rimasti oscuri.

L’inchiesta si avvia verso la conclusione dopo una lunga fase di indagini, prorogate già una volta, e condotte nel tentativo di far luce su una tragedia tuttora avvolta dal mistero. I dubbi si concentrano sulle dinamiche del naufragio e sul perché Pinna abbia scelto, sin dall’inizio, di non fornire spiegazioni né agli inquirenti né ai familiari della vittima.

Secondo l’autopsia, Davide Calvia non è morto annegato, ma per un politrauma grave e incompatibile con un semplice incidente in mare. Un esito che alimenta i sospetti dei familiari, da sempre convinti che quella morte non sia stata accidentale. Ora la decisione passa alla magistratura.

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