Online: un mondo pieno di opportunità

Questa prima parte del 2020 ormai trascorsa ci ha messo a conoscenza di termini come smartworking, lavoro remoto e altri tipi di parole e dinamiche legate al vasto e sempre in espansione mondo online. Vediamo quali possono essere anche i diversi sbocchi professionali per chi volesse intraprendere un percorso digitale dal punto di vista lavorativo.

E-commerce: Amazon e i suoi “fratelli”

Un po’ tutti conosciamo Amazon, sappiamo bene il funzionamento di questo colosso e delle sue potenzialità: rimborsi e resi rapidi, spedizioni talvolta in 24 ore e possibilità di scrivere recensioni su qualsiasi prodotto o servizio. Ciò che non tutti sanno è che non solo è possibile aprire un proprio negozio sulla piattaforma, ma è altrettanto possibile usufruire della logistica di Amazon, usufruendo del programma Amazon FBA per chi un’azienda la possiede già e desidera espandersi. Ovviamente l’e-commerce nato dall’idea di Bezos non è l’unico esistente al mondo, anzi, negozi online e piattaforme che ospitano rivenditori che desiderano ampliare la propria rete di vendita spuntano ormai come funghi e c’è solo l’imbarazzo della scelta.

Aprire un casinò online

Questo è un settore molto interessante, che in Italia sembra non conoscere né crisi né soste: tutto ciò che è legato all’intrattenimento su scommesse e gioco d’azzardo funziona e anche molto bene. Le scelte che si potrebbero adottare in questo campo sono due: rifarsi a un operatore che una licenza casinò online la possiede già ed entrare dunque a far parte di un franchising, oppure armarsi di pazienza e cercare di ottenere la licenza di gioco. Non è facilissimo ottenerla in Italia, ma vi sono altre giurisdizioni in cui è nettamente più semplice e i guadagni a lungo termine sono notevoli. Gli altri due parametri fondamentali sono avere un software di gioco adeguato e predisporsi nel fornire assistenza alla propria utenza assumendo personale di servizio clienti. Quella del sub-licenziatario (in gergo tecnico “skin”) è palesemente la strada più facile per l’ovvia semplificazione di tutto l’iter burocratico, ma normale che facendo tutto da sé i margini di guadagno saranno nettamente maggiori. 

Piattaforme per freelancer: erogare servizi da remoto

Anche questo è un termine che ha preso sempre più piede in un’Italia che guarda al futuro. Il freelancer è niente più niente meno che il “pronipote” del libero professionista che eroga i propri servizi senza far parte di nessuna azienda, né società, facendo capo solo a se stesso. Spesso e volentieri questo termine è associato a un’altra definizione molto in voga negli ultimi anni, ovvero quella del “nomade digitale”, figura professionista che lavora viaggiando. Le piattaforme online sulle quali registrarsi, completare il proprio profilo e inserire le proprie competenze sono innumerevoli e c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Questi siti mettono in comunicazione domanda (il cliente) e offerta (il freelancer) e spesso guadagnano solo e soltanto nel momento in cui c’è una transazione economica fra il cliente e il professionista. Fra le piattaforme più conosciute ci sono Upwork e Fiverr, entrambe americane, e l’australiana Freelancer.com, mentre sul territorio italiano citiamo addlance e ProntoPro, startup nata nel 2015 dall’idea di un ragazzo di 29 anni che nei primi 12 mesi di vita ha generato un profitto di 3 milioni di euro. È fuori discussione che ci troviamo nel mezzo di una nuova rivoluzione nel mondo del lavoro ed essere preparati per ciò che il mondo online può offrire è di vitale importanza.

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