Caro carburanti, cresce la protesta degli autotrasportatori di Sassari e della Sardegna

Il prezzo dei carburanti e il malcontento degli autotrasportatori.

Malcontento tra gli autotrasportatori sardi. S’impenna il prezzo del carburante per effetto del conflitto in Ucraina e si fa sentire sulle tasche di tutti ma in particolare sulle casse delle ditte di autotrasporto e logistica. Tanto più che le spese di benzina e gasolio rappresentano il 40 per cento dei costi del servizio per le aziende del settore. Così i lavoratori starebbero pensando a un’agitazione per la prossima settimana i cui contorni non sono stati ancora definiti e di cui, soprattutto, manca l’ufficialità.

Anche perché i sindacati di categoria stanno sì monitorando la situazione ma non hanno aderito a nessuno sciopero: “Come parti sociali – afferma Corrado Pani, segretario Fit Cisl – siamo estranei alla protesta e i nostri iscritti non hanno manifestato alcuna intenzione in questo senso”. Sulla stessa linea la Cgil che, per bocca di Salvatore Cicalò, parla di “voci girate su WhatsApp e Telegram. Bisognerà vedere chi aderisce”.

Una nebbia quindi dove non ci sono certezze tranne il prossimo confronto dei rappresentanti del Cna Fipa Unitras, un’organizzazione che racchiude un migliaio di associazioni sarde, col ministero dei Trasporti. “Siamo stati convocati – dichiara la referente Valentina Codonesu – per il 15 marzo. Aspetteremo l’esito del dialogo col governo per eventuali azioni”. Insomma se è bene registrare il malumore, riflesso a livello nazionale da tutta la categoria degli autotrasportatori, bisogna evitare di diffondere un immotivato panico.

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