Indagini partite nel 2018 dopo il colpo ai danni di un collezionista sassarese.
La vicenda dei quadri rubati a Sassari prende forma da un furto che ha segnato il mondo del collezionismo artistico locale. Nel giugno del 2017, da un deposito utilizzato come galleria d’arte, sparirono almeno 128 dipinti di artisti sardi contemporanei. Le opere appartenevano agli eredi del collezionista Franco Benito Multineddu e avevano un valore complessivo stimato in circa 350mila euro.
I dipinti, realizzati tra gli altri da Costantino Spada, Salvatore Delitala e Umberto Spera, erano custoditi in un locale situato lungo la strada statale 131, collegato a un’attività commerciale. A denunciare il furto furono proprio gli eredi, che fornirono agli investigatori documentazione dettagliata sulle opere, comprese immagini e descrizioni utili all’identificazione.
Le indagini e il tentato secondo colpo.
Nel 2018 l’inchiesta registrò una svolta grazie al lavoro della polizia scientifica. Durante un tentativo di furto successivo, fallito per l’intervento di un vicino che diede l’allarme, gli investigatori isolarono un’impronta. Gli accertamenti dattiloscopici portarono a collegare la traccia a Giampiero Caria, sassarese, già noto alle forze dell’ordine.
Nel corso delle perquisizioni, effettuate nella sua abitazione e in un locale di sua proprietà, furono recuperati dodici quadri, in gran parte a soggetto sacro. Le opere risultarono rubate anni prima a un istituto religioso di Sassari e vennero successivamente restituite.
Le verifiche portarono a individuare altre persone ritenute coinvolte nel furto principale e nel tentativo successivo, facendo emergere una presunta rete attiva nel mercato illecito delle opere d’arte.
Il processo e la decisione finale.
A giudizio finirono sei imputati. Nel corso del procedimento emersero posizioni differenti, anche in relazione al tentato furto, per il quale fu valutata la presenza dell’impronta nel deposito. Ma in relazione a quest’ultimo, l’imputato, come scrive La Nuova Sardegna, fu assolto nel 2022 perchè, avendo svolto dei lavoretti proprio in quel deposito nel recente passato, era normale che vi si potessero trovare ancora sue impronte.
Il processo sui quadri rubati a Sassari si è concluso con la condanna a un anno di reclusione per Lucio Sanna e Giampiero Caria, mentre Raimondo Palmas, Stefano Doria e Isal Caria sono stati assolti per non aver commesso il fatto. Antonello Pili è stato assolto per incapacità di intendere e di volere al momento dei fatti.




