Rifiuta di esibire il green pass: “Siete delle pecore”. I baristi di Sassari costretti a fare i controllori e a scontrarsi con i clienti

Scontro stamattina in via Torre Tonda per il rifiuto di mostrare il green pass in un locale.

Ti do il green pass o no, questo è il problema: anche a Sassari. Il dubbio amletico è andato in scena una volta di più, dopo infinite repliche su scala nazionale, questa mattina nel locale di via Torre Tonda ‘Caffè Accademia’. Protagonista una signora sedutasi con un’amica in un tavolino all’esterno del bar che, davanti alla richiesta del certificato verde da parte della giovane cameriera, oppone un secco rifiuto. Respinta la ragazza, interviene il barista che ripete la domanda ricevendo maggiori spiegazioni: “Gli ha detto – riferisce Piero Muresu, titolare dell’esercizio – che siamo delle pecore e che non abbiamo il diritto di chiedere nulla”.

Su queste due considerazioni della cliente si arena la discussione e la barista è costretto a tornare dietro il banco dando il cambio allo stesso Muresu. “Se l’è presa anche con me – ricorda il gestore – dandoci di nuovo delle pecore”. A questo punto il titolare ribadisce il discorso già fatto a “cento altri prima della signora”: “Mi spiace ma dobbiamo farlo – spiega con pazienza – perché così prevedono le normative del governo”. Una frase che scatena l’ira della donna ma contro l’amica: “Le ha detto che che avrebbero dovuto prendere il caffè a casa”. Ma non è finita qui: al confronto si aggrega un’altra persona seduta vicina, che aveva appena ordinato un caffè, anche lei contraria a mostrare il green pass.

Si alza il volume dello scontro, tra caffè ordinati, bloccati o sospesi, finché la terza persona alza i tacchi e se ne va mentre le due da cui era originato il tutto- colpo di scena- sfoderano il certificato, per quanto a malavoglia consumando infine la sospirata bevanda. “Queste situazioni ci mettono in difficoltà – riflette Piero Muresu – i controlli dovrebbero farli le forze dell’ordine. Ci stanno delegando una grossa responsabilità considerando l’aria che tira”. Soprattutto in un periodo in cui il controllo del pass, tra crisi economica e caro bollette, non è proprio in cima ai pensieri dei ristoratori.

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