Da Sassari ad Alghero la musica riempie le strade contro il coronavirus

Musica contro il coronavirus.

In tantissimi hanno reagito alle restrizioni del Governo Conte per contenere i casi di coronavirus. Questa sera, intorno alle 18, a Sassari e nei paesi della provincia, numerosi cittadini si sono dati appuntamento al terrazzino e finestra per suonare e cantare un brano musicale. I più quotati sono stati i brani dialettali, ma tanti altri hanno preferito la musica italiana, inglese e classica.

In città, soprattutto in via Pascoli, si sono sentite le note di armonica, piano e chitarra. Luogo in cui Diego di 11 anni, assieme al papà, hanno allietato i vicini con l’esibizione alle tastiere in un duetto d’eccezione. Poi via 24 maggio dove i residenti hanno suonato con pentole e cucchiai. E via Bogino, Carbonazzi, fino al centro storico dove i costretti in casa hanno intonato l’inno di Mameli. Un messaggio importante che trasmette l’unione e la condivisione tra le persone costrette a stare a casa, distanti ma mai così vicini. Domani, infine, si suoneranno le note di un classico come Azzurro, per concludere il 15 con Il cielo è sempre più blu.

Anche nei paesi della provincia numerose persone si sono affacciate alla porta per cantare un brano. Ad Alghero un violinista ha suonato dal terrazzo incantando i vicini. Partecipazione decisamente inferiore a Porto Torres dove i suonatori sono stati sporadici. A Sorso, invece, il sentimento di unità si è riverberato attraverso l’interpretazione dell’inno nazionale.

In poco tempo i video hanno fatto il giro dei social e smartphone. La maggior parte degli utenti, infatti, non si è limitato a riprendere i suonatori o cantanti estemporanei, ma a cantare con loro. Forse per provare ad esorcizzare il clima di preoccupazione che aumenta giorno dopo giorno.

L’idea, lanciata in rete, ha ottenuto l’effetto sperato. Quello di portare un po’ di musica in giornate monotone dove, per decreto del Presidente del Consiglio, si è costretti a rimanere in casa per contenere al massimo i contagi da coronavirus.

(Ha collaborato Anna Satta)

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