Violenza sessuale su una tredicenne, chiesti 4 anni e 9 mesi per un giovane di Sassari: rapporti consenzienti ma la differenza di età era troppo alta.
Sarebbe stato ossessivo il comportamento di un giovane di Sassari, oggi 20enne, accusato di violenza sessuale: dopo la fine della relazione con una ragazzina di appena 13 anni, non aveva accettato la decisione, della minorenne, di lasciarlo. Secondo quanto emergerebbe dalle indagini, il ragazzo aveva continuato a cercarla con insistenza, arrivando a inviarle messaggi dal contenuto minaccioso sul telefono cellulare, ben sapendo che la giovane poteva leggerli quando si trovava in compagnia della madre.
Proprio la madre della tredicenne ha consegnato agli investigatori della squadra mobile alcuni schermate delle conversazioni, ritenute rilevanti per le indagini. Il giovane, oggi ventenne, era già stato ascoltato anche dal giudice per l’udienza preliminare del tribunale per i minorenni, poiché alcuni dei rapporti si sarebbero verificati nel periodo in cui anche lui non aveva ancora compiuto la maggiore età.
Tuttavia, una parte dei fatti si è verificata quando lui era già maggiorenne. Secondo quanto riportato nel decreto di fissazione dell’udienza, la differenza di età tra i due superava i quattro anni, limite oltre il quale la legge non considera valido il consenso nei rapporti tra minorenni e maggiorenni. In base alla normativa vigente, infatti, i rapporti sessuali sono consentiti tra minori solo se entrambi hanno almeno tredici anni e la differenza di età non supera i quattro anni. Se la differenza di età, come nel caso del giovane di Sassari, supera i 4 anni, scatta automaticamente l’imputabilità per violenza sessuale.
Il giovane non accettava la fine della relazione.
La giovane, col tempo, aveva iniziato ad avere paura dell’ex fidanzato, al punto da interrompere qualsiasi contatto. I tentativi di avvicinamento, però, erano continuati, anche in modo non casuale: il ragazzo si sarebbe presentato di proposito davanti alla scuola frequentata dalla tredicenne, tentando un incontro.
Secondo quanto riferito, in almeno un’occasione, la minore gli avrebbe ribadito il rifiuto di riprendere la relazione. In risposta, il giovane le avrebbe rivolto espressioni particolarmente gravi e aggressive. Le indagini della polizia confermerebbero numerosi episodi che indicano un atteggiamento assillante e pressante da parte dell’imputato.
Nel corso della requisitoria, il pubblico ministero ha richiesto una condanna a quattro anni e nove mesi di reclusione per il ventenne, ritenuto responsabile del reato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una minorenne. Come scrive La Nuova Sardegna, la prossima settimana è attesa la sentenza.