Sindacati contro l’Aou Sassari: “Ennesimo schiaffo ai lavoratori”

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I sindacati mobilitati contro l’Aou Sassari.

Non è arrivata alcuna comunicazione formale dalla Direzione dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, e questo, secondo le sigle sindacali, è l’aspetto più grave della vicenda. A far scattare la protesta delle organizzazioni Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, è la mancata erogazione degli emolumenti accessori nelle buste paga di luglio del personale, una “amara sorpresa”, definita come l’ennesimo “schiaffo” ai lavoratori e alle lavoratrici che ogni giorno garantiscono il funzionamento del sistema sanitario sassarese.

La segnalazione è partita nella giornata di ieri, ma i messaggi di protesta continuano ad arrivare anche oggi, a testimonianza di quanto la questione sia sentita tra i dipendenti. Le indennità mancanti – spiegano i sindacati – incidono in modo rilevante sulle retribuzioni, mediamente per cifre tra i 200 e i 300 euro netti. Si tratta di una fetta consistente dello stipendio mensile, e dunque comprensibile appare il sentimento di rabbia e frustrazione maturato tra gli operatori sanitari. Un malcontento che le organizzazioni sindacali non solo condividono, ma rilanciano pubblicamente, puntando il dito contro l’assenza di comunicazioni puntuali e rispettose da parte della Direzione.

A generare ulteriore disagio è stata la presenza, nella busta paga, di una generica nota che rimanda ad agosto per il saldo delle spettanze. Nessuna spiegazione, nessun chiarimento preventivo, nessuna scusa. Un atteggiamento definito “inaccettabile” dai rappresentanti sindacali, che parlano di superficialità e mancanza di attenzione verso aspetti cruciali del rapporto tra azienda e personale. Le sigle lamentano anche la totale assenza di una nota ufficiale indirizzata alle Rsu, che possa almeno chiarire le motivazioni del ritardo.

È per questo che, con tempestività, Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno chiesto un intervento urgente alla Direzione generale dell’Aou. L’obiettivo è quello di cercare soluzioni immediate e tecnicamente percorribili, come l’emissione di una seconda busta paga o un bonifico straordinario per coprire le somme non corrisposte. Ma anche in questo caso, denunciano, nessun riscontro è finora arrivato. Non si tratta, sottolineano i sindacati, di un caso isolato. Già a gennaio si era verificato un episodio simile. E oltre al mancato pagamento delle indennità accessorie, restano da chiarire ritardi e mancate erogazioni di altre voci stipendiali, come le indennità di Pronto Soccorso legate all’area ostetrica, le risorse aggiuntive regionali e le prestazioni extra.

La denuncia si allarga così a un quadro ben più complesso. Secondo le tre sigle, si è ormai consolidata una condizione generale di grave difficoltà: reparti sovraffollati, personale sottodimensionato, pazienti lasciati a lungo sulle barelle nei corridoi, e operatori costretti a lavorare in situazioni che mettono a rischio la qualità dell’assistenza e la sicurezza, oltre che la dignità professionale. Una realtà diventata insostenibile, dove la fatica quotidiana rischia di trasformarsi in sfiducia e rassegnazione.

I sindacati dichiarano di voler mantenere un atteggiamento responsabile e aperto al confronto. Tuttavia, la pazienza sembra aver raggiunto il limite. Se non dovessero arrivare a breve risposte chiare e soluzioni concrete, non si esclude il ricorso a forme di mobilitazione. Un segnale, quest’ultimo, che evidenzia quanto il clima sia ormai teso e la richiesta di attenzione, da parte dell’Azienda, non più rinviabile.

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