Non è stato possibile identificare con certezza l’autore del commento sul fotomontaggio con il volto di Salvini, assolto imputato di Sorso.
Una discussione nata sui social intorno al disegno di legge Zan ha portato un uomo di 47 anni, residente a Sorso, a processo con l’accusa di diffamazione aggravata in seguito al commento su una foto di Salvini. L’episodio risale al 2021 e si è sviluppato all’interno di una pagina Facebook, dove era comparsa l’immagine di un rotolo di carta igienica con il volto di Matteo Salvini, segretario federale della Lega.
In risposta a quel contenuto, era stato pubblicato un commento, apparentemente proveniente dal profilo dell’imputato, in cui si ironizzava in modo sarcastico sui rappresentanti della Lega. Facendo riferimento a “un valido metodo sostitutivo” e aggiungendo che “non ci si può aspettare di più”. Il post è stato ritenuto offensivo da un’assessore comunale di Bergamo, militante del partito, che ha deciso di sporgere querela, costituendosi parte civile nel procedimento.
Durante l’udienza, un ispettore della polizia postale ha chiarito che i casi di furto d’identità digitale o accesso abusivo ai profili social non sono rari. Rendendo complesso attribuire con certezza l’autore di determinati contenuti. L’imputato ha sempre respinto ogni responsabilità e ha formalizzato una dichiarazione in cui negava di aver scritto quelle frasi. La parte offesa ha deciso quindi di rimettere la querela. E come scrive La Nuova Sardegna, il tribunale di Sassari ha chiuso il procedimento con una sentenza di non doversi procedere.